“Genny ’a carogna” arrestato : «Leader e istigatore di violenze»

ROMA. Le immagini di quel ragazzo appollaiato sulla balaustra dello stadio Olimpico intento a discutere con il capitano del Napoli Marek Hamisk fecero il giro del mondo. Una sorta di trattativa per...
Gennaro De Tommaso ('Genny 'a carogna') durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli allo stadio Olimpico di Roma, 3 maggio 2014. ANSA/ETTORE FERRARI
Gennaro De Tommaso ('Genny 'a carogna') durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli allo stadio Olimpico di Roma, 3 maggio 2014. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. Le immagini di quel ragazzo appollaiato sulla balaustra dello stadio Olimpico intento a discutere con il capitano del Napoli Marek Hamisk fecero il giro del mondo. Una sorta di trattativa per fare giocare una partita di calcio, la finale di Coppa Italia, in una drammatica serata di maggio in cui un tifoso napoletano era rimasto ferito gravemente nel corso di un rissa. Una serata nel quale vi fu un «leader e istigatore delle violenze».

Violenze per le quali ieri Gennaro De Tommaso, al secolo “Genny 'a carogna”, è stato arrestato dagli uomini della Digos di Roma. Con lui altre quattro persone sono state raggiunte da misure interdittive (obbligo di firma) e tra loro anche Massimiliano Mantice, intervenuto anche in soccorso di Ciro Esposito, pochi minuti dopo gli spari di Daniele De Santis in via di Tor di Quinto. Tre di loro sono stati riconosciuti attraverso le immagini delle telecamere e facevano parte del gruppo di 100 ultrà capeggiati da Genny che con felpe nere e fumogeni si erano radunati a piazza Mazzini e lungo la strada verso lo stadio, scortati dalla polizia, lanciarono fumogeni contro gli agenti e le auto. Sono accusati a vario titolo di concorso in resistenza a pubblico ufficiale e violazione della normativa sulle competizioni sportive, in particolare «lancio di materiale pericoloso ed invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive».

Ma non solo. De Tommaso è accusato anche di violazione “sul divieto di striscioni e cartelli incitanti alla violenza o recanti ingiurie o minacce”. L'ultrà infatti indossava una scritta con la scritta “Speziale libero”, il ragazzo accusato di aver causato la morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, nel 2007. Genny viene descritto dal gip come a capo di un gruppo di ultrà che segue regole paramilitari. Sia all'esterno che all'interno dello stadio, De Tommaso, già con precedenti penali, «mostra totale disprezzo per l'ordine costituito riconoscendo solo nel calciatore del Napoli una controparte credibile per scongiurare ulteriori atti di violenza». Un'attitudine anarcoide ma da capobranco. «Ha agito - scrive duramente il gip - per istinto primitivo, carisma e superiorità di posizione, in perfido e attivo disconoscimento sia della sensibilità civile sia dell'autorità della legge, privo, al pari del suo seguito, di istruzione basilare e delle più elementari capacità comunicative, verbali e scritte».

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