Granbassi: «La vela è un mio sogno»
«Per restare con Santoro ad Annozero sto cercando un accordo con i carabinieri»
di Matteo Unterweger
di Matteo Unterweger

TRIESTE Sorridente come sempre. Discussa come raramente le è capitato. Pronta a nuove sfide, giornalistiche o sportive che siano. La priorità resta il fioretto, ma in ordine di tempo arriveranno prima altre apparizioni tv e pure la Barcolana. Sì, perché Margherita Granbassi domenica sarà al via della regata triestina. Assieme ad altre reduci olimpiche da Pechino, salirà a bordo del Solaris 36 Magic.
Margherita, questa volta arriva alla Barcolana non per motivi di sponsor (come nel 2007) ma per regatare davvero?
Diciamo di sì, per fortuna nel team ci saranno comunque delle veliste professioniste che sanno portare una barca. Per quanto riguarda me e le «altre» sportive, speriamo solo di non essere di intralcio. Sabato, intanto, usciremo in mare per un allenamento.
Sarà la sua prima volta in Barcolana da partecipante effettiva?
No, ho preso il via qualche anno fa assieme a un gruppo di amici. Ci siamo ritirati presto però, perché c’era poco vento e l’imbarcazione non era competitiva.
Prima di scegliere la scherma, ha mai pensato di intraprendere la strada della vela?
Mi è capitato di pensarci molto tempo dopo. Saper manovrare una barca a vela è oggi uno dei miei sogni, tanto che ne ho acquistata una e mio fratello ha promesso di darmi alcune lezioni per imparare a regatare visto che lo sa fare. Finora, tuttavia, il tempo disponibile è stato poco. Resta, in ogni caso, uno dei modi più belli di vivere Trieste specie per chi, come me, torna a casa di rado. Quanto alla Barcolana, l’atmosfera che si respira durante la manifestazione è speciale: ci si sente tutti un po’ velisti.
Un giorno potrebbe seguirla anche come giornalista, no?
Onestamente mi servirebbe qualche nozione tecnica in più. Ragionamento che vale anche per gli altri sport, scherma esclusa.
A proposito di carriera giornalistica e caso «Annozero», lei ha ancora qualche giorno per rispondere al no dell’Arma alla sua richiesta di aspettativa: crede che cambierà qualcosa?
Sono una donna di sport e, fino all’ultima stoccata, avrò speranza. Vorrei che tutto questo non sembrasse una battaglia fra me e i carabinieri, perché non lo è affatto. Cerco solo di trovare un giusto accordo con loro, anche perché desidero chiudere la mia carriera sportiva con l’Arma.
Cosa farà in caso di ennesima risposta negativa?
Quella del giornalismo è un’esperienza che voglio fare. Ho una grande opportunità, lo ribadisco, e sarebbe un insulto rinunciarci. Inoltre non ho fatto nulla di contrario al regolamento dei carabinieri. Sono determinata a proseguire, per adesso ogni volta che lo sport me lo consentirà.
Dunque la scherma rimane la sua priorità?
Certo, punto ad arrivare alle Olimpiadi di Londra 2012.
Si è mai sentita così sotto pressione come in questo periodo nella sua carriera sportiva?
No, è la prima volta che mi capita. Penso però che si sia generato un interesse esagerato nei miei confronti. Non era mai successo, nè dopo la vittoria iridata di Torino 2006, nè per le medaglie olimpiche di Pechino.
Una situazione brutta?
No, inaspettata per me e per l’Arma.
La Vezzali ha accettato il no della Polizia riguardo alla partecipazione alla tramissione tv «Saturday night live» senza battere ciglio. L’ennesima conferma di quanto siate diverse come personalità?
Non c’è nulla di male ad essere diverse, il discorso però non riguarda solo me e Valentina ma tutte noi schermitrici. La Vezzali, peraltro, è stata una delle prime persone a difendere la mia scelta di partecipare ad «Annozero». Si tratta peraltro di casi e situazioni differenti.
Lei e la Vezzali, quanta rivalità c’è effettivamente fra di voi?
Una sana rivalità sportiva, che forse è stata un pochino costruita dagli altri per fare più scalpore. Non dimentichiamo che siamo due atlete che hanno vissuto assieme tante emozioni.
Se dovesse scegliere di andare a cena con una tra Vezzali e Trillini, però, chi preferirebbe?
Di solito a cena ci andiamo sempre in tre. Anzi in quattro, anche con la Salvatori...
Si è innamorata del giornalismo solo per questioni di famiglia?
Si può dire che così me ne sono interessata. Per vedere se sarà amore vero, ci vuole ancora del tempo.
Pronta all’iter richiesto, quindi, con praticantato ed esame di stato?
Sì, non voglio regali da nessuno. Proprio come nello sport. Ho avuto delle opportunità per fare esperienza ma devo compiere tutti i passi necessari.
Allora, appuntamento alla Barcolana.
Sì, per battere Alfa Romeo.
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