Granbassi: «Valentina, resterai la più grande»

La campionessa triestina racconta Vezzali che si ritira a 42 anni: «Amiche mai, era la rivale di tutte»
20080728 - AEROPORTO FIUMICINO ROMA - SPO - PARTENZA SQUADRA ITALIANA DI SCHERMA PER LE OLIMPIADI A PECHINO.Valentina Pezzali (S) e Margherita Granbassi in partenza per Pechino da Fiumicino insieme alla squadra Olimpica. ANSA/TELENEWS /DC
20080728 - AEROPORTO FIUMICINO ROMA - SPO - PARTENZA SQUADRA ITALIANA DI SCHERMA PER LE OLIMPIADI A PECHINO.Valentina Pezzali (S) e Margherita Granbassi in partenza per Pechino da Fiumicino insieme alla squadra Olimpica. ANSA/TELENEWS /DC

TRIESTE. Amicizia mai, rispetto sempre. La campionessa Margherita Granbassi sintetizza così il rapporto con Valentina Vezzali, la storica compagna/rivale che ha oramai deciso di appendere il fioretto al chiodo, chiudendo a 42 anni una carriera stellare, costellata da 9 medaglie olimpiche e 25 in campo mondiale. Quasi otto gli anni condivisi dalla campionessa triestina e l'asso di Jesi nella Nazionale maggiore, dal 2001 al 2009, con tanto di due missioni olimpiche, ad Atene e a Pechino, senza contare le precedenti disfide nei contesti di club e la estemporanea passerella vissuta proprio a Trieste, in occasione della manifestazione di fioretto Italia-Resto del Mondo, allestita in Piazza Unità all'interno della Bavisela del 2003 e vinta proprio dalle azzurre.

Granbassi/Vezzali. La prima più sognatrice, l'altra un killer bionico. Entrambe poi approdate sulla ribalta televisiva, divenendo quasi avversarie anche a distanza sotto i riflettori di " Ballando con le Stelle". Gloria, capitoli storici per lo sport italiano ma anche qualche stoccata agrodolce fuori dalle pedane. Il rapporto tra le due fiorettiste si è dipanato sovente così, toccando l'acme in occasione di due Mondiali, quello del 2006 a Torino, quando la Granbassi brucia in finale la Vezzali e si laurea campionessa iridata, e nel 2007 a San Pietroburgo, con gli esiti capovolti e "lesa maestà" cancellata: «Lei, in fondo, è stata rivale di tutte - ricorda Margherita Granbassi - concedeva poco spazio all'amicizia perché questo la poteva distrarre dal suo percorso agonistico. Di fatto resta la più grande di tutte e non solo nella scherma, ma nella storia complessiva dello sport nazionale e non solo. Possiamo ora solo celebrare una campionessa immensa, che ha fatto della tecnica, della volontà di stare sempre sul pezzo, le doti per alimentare la sua straordinaria longevità sportiva. Non vederla alle prossime Olimpiadi sarà strano - aggiunge la campionessa triestina - ma probabilmente ha saputo fare la scelta giusta, senza continuare a pretendere troppo e chiudendo al momento adatto la sua incredibile carriera».

Capacità mentali quindi, ancor prima che tecniche o atletiche. A Valentina Vezzali viene riconosciuta questa risorsa, una credenziale che ha messo in secondo piano altre doti, l'empatia con le compagne su tutto. Insomma, prendere o lasciare: «Valentina non solo voleva battere le avversarie ma pure i suoi stessi primati - ricorda ancora Margherita Granbassi - la sua grandezza va letta anche in questo e se non fosse stata così, non avrebbe compiuto la strada che ha percorso. Ora possiamo soltanto celebrarla - ha concluso - stiamo parlando della più grande. Di sempre».

Francesco Cardella

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