Il canottaggio piange “Caregheta” Pugliese, colonna della Pullino

TRIESTE. Società Nautica Pullino di Muggia in lutto per la scomparsa in questi giorni di una delle sue colonne portanti, in passato uno dei suoi atleti più rappresentativi, uno dei soci più affezionati: Antonietto Pugliese detto “Caregheta”. Nasce a Isola d’Istria il 6 settembre 1922 ed inizia a vogare a 15 anni vincendo ai campionati provinciali avanguardisti di Pola nel 1937 in “jole a quattro” che consentì all’equipaggio di partecipare a quelli nazionali, a Gavirate. Ottenuto il miglior tempo nella prima batteria, vennero squalificati nella seconda assieme all’altra jole che, in testa, li spingeva fuori campo mentre stavano per superarla e con la quale si scontrarono. Fino al ’41 partecipò a diverse regate regionali, vincendole quasi tutte. La guerra sconvolse anche i programmi sportivi. Pugliese dovette partire militare nel luglio 1942 e fece ritorno a Isola nel luglio ’45. Ci fu una prima ripresa dell’attività alla Pullino e si ricostituì il “quattro con”. Nella primavera del ’47, fuori Punta Grossa, l’ “otto” isolano incrociò quello della Sgt che aveva al timone Pino Culòt. Da buon tecnico, aveva adocchiato due atleti isolani: Antonio Pugliese e Remigio Delise. Li invitò a Trieste in cambio di un lavoro (alla fonderia Trevisini), del vitto e dell’alloggio in canottiera. Pugliese venne inserito sull’ “otto” della Sgt che vinse i campionati regionali e arrivò terzo ai campionati italiani. Nel ’49 Pugliese venne chiamato a Isola dalla Pullino per formare un “otto” che si mise subito in evidenza pur risentendo della precaria situazione politica: infatti ai campionati nazionali jugoslavi vinsero ma dovettero correre fuori gara e quindi non vennero considerati. Sempre nel ’49 ai campionati della Croazia giunsero primi con il quattro con. Il nuovo armo, di cui il Pugliese era diventato il più anziano, continuò ancora per qualche anno. Considerando la difficile situazione politico-lavorativa, Pugliese chiuse l’attività agonistica, per dedicarsi alla famiglia e al lavoro. Nel ’53 si trasferì a Muggia dove è rimasto socio affezionato della Pullino, facendo parte anche del direttivo. (m.u.)
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