Il caso Potenza, unico tesserato ma considerato di troppo
TRIESTE. Tra le varie stranezze e assurdità di questo bizzarro e triste periodo alabardato, c’è anche la storia di Gianluca Potenza, classe 1993 e giocatore della Triestina dello scorso anno, anche se in prima squadra trovò poco spazio e giocò spesso con la formazione Juniores.
Ebbene di quel gruppo Potenza era l’unico a non avere il modulo 108, quello che svincola a fine stagione, pertanto il giovane difensore alabardato è a tutti gli effetti ancora tesserato con la Triestina. E allora perché non chiamarlo e convocarlo per il ritiro alabardato che è partito lunedì scorso a Basovizza con una sfilza di ragazzi e stranieri sconosciuti? Quando Potenza si è fatto vivo per chiedere lumi a riguardo, gli è stato detto che alla società il suo apporto non interessava e che sarebbe stato girato in prestito gratuito a qualche altra squadra.
Ma anche stando così le cose, iniziare a lavorare con la squadra con cui è tesserato, è un diritto sacrosanto del giocatore, nonché un dovere della stessa società.
Un altro dovere disatteso, non si capisce a questo punto se per incompetenza su come ci si comporta in questi casi oppure per una cervellottica scelta. Tanto più che la decisione non ha neppure una logica: in questo momento infatti c’è un allenatore nuovo, Pasquale Luiso appunto, e questa prima parte del ritiro, soprattutto in un contesto così confuso come quello attuale, serve al tecnico proprio per giudicare e valutare i ragazzi a disposizione.
E invece no, niente ritiro per Gianluca Potenza, che al momento sta lavorando da solo per iniziare almeno la preparazione. Aspettando di sapere a quale squadra andrà in prestito gratuito. (a.r.)
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