In 430 lottano da Moccò al Lanaro, in bici e di corsa

Michela Baf vince fra le cicliste. Piazza d’onore per Sclip. Tra i podisti Vecchiet è secondo

TRIESTE. La pioggia diserta e il freddo latita, quanto basta per agevolare ieri l'affluenza di 430 partecipanti alla “Lanaro Granfondo 2014”, classica di inizio anno organizzata dal Gruppo Vulkan Mtb - Società Alpina delle Giulie. Ben 250 i ciclisti, 180 dunque coloro che hanno scelto invece la strada dal podismo, una quarantina le donne nei due settori della corsa strutturata sui 32 chilometri (e 800 metri di dislivello) dalla stazione di Sant'Antonio/Moccò alla vetta del Monte Lanaro, lungo gli sterrati del Sentiero 17.

E’ definita una festa ma le classifiche comunque esistono, distribuite in quattro categorie. Nella specialità ciclismo maschile la spunta un atleta veneto, Nicolò Ferrazzo, del Team Rudy Project di San Donà, che ha spinto la sua mountain bike sino in vetta con il tempo di 1 ora 25.46, precedendo un rappresentante della “Cottur”, Gianni Sclip, al traguardo in 1.30.25 mentre al terzo posto figura l'altro triestino, Alessandro Marchesic, del Trieste Team Bike (1.31.07). Piazza numero 8 per uno dei favoriti, il veterano Maurizio Deponte, alfiere del Federclub Trieste.

In campo femminile il versante ciclistico è stato monopolizzato da Michela Baf (Mbc Trieste), capace di approdare sul Lanaro fermando le lancette a 1.58.52, regolando così Greta Baccega (2.01.34) della Polisportiva Fossaltina. “Bronzo” virtuale per Donatella Cosliani (2.08.40), portacolori della “Cottur”.

Capitolo corsa. In campo maschile l'edizione 2014 va nella bacheca di Nicola Giovanelli (Us Primiero) che ha percorso i 32 chilometri in 2 ore 15.43, dando scacco al triestino Matteo Vecchiet (Sportiamo), in vetta dopo 2.24.54, precedendo l'esponente della “Bavisela”, Riccardo Iancer, con 2.29.41.

Viene infine da Brugnera la vincitrice della categoria femminile di corsa, Lucia Olivieri , che ha concluso il percorso in 2.50.58, bruciando nell'ordine classico da podio Giulia Della Zonca ( Cai Cim) e Catena Pizzino.

Nessun intoppo e clima nel complesso ideale. Quadro quindi meno spartano rispetto alle precedenti edizioni, anche se neve, pioggia o bora non avrebbero certo fermato la manifestazione.

Francesco Cardella

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