Iniezione di triestine all’Atomat

TRIESTE
Si scrive Udine ma, tra le righe, c'è da leggere anche Trieste. Alla faccia del campanile e della eterna rivalità tra i due capoluoghi, la formazione regionale di vertice per quanto concerne la pallavolo femminile, l'Atomat Pav Udine, si presenta al via del torneo di serie B1 forte di alcuni elementi della nostra città, di alcune atlete con esperienze vissute a Trieste e con la guida manageriale anch'essa triestina. La compagine udinese, allenata dall'isontino Manuel Mannucci, ex Lucinico e Monfalcone, già per il secondo anno consecutivo si affida infatti in regia alla direzione di Silvia Wolf, triestina classe 1984, ex Altura e girovaga dei parquet del Triveneto. Se il timone delle azioni delle udinesi è affidato alla Wolf, il peso della ricezione e della custodia della retroguardia grava sulle spalle di Letizia Strekelj, libero del 1993, iscritta con profitto al liceo scientifico G. Galilei e con una considerevole esperienza internazionale in fatto di beach volley giovanile. A completare il pacchetto ex Altura (tutte e quattro sono state impegnate nel periodo in cui la compagine della Don Milani si affacciò sulla ribalta nazionale della quarta serie, ndr) i nomi di Zinajda Aliaj, impiegata in modo versatile nel ruolo di opposto o di attaccante, e di Nicole Gavazza, entrambe transitate ad indossare la casacca triestina in B2 ed entrambe iscritte a corsi universitari nell'ateneo triestino. Nella stagione appena terminata l'Atomat Udine ha concluso il girone B della serie B1 con un discreto sesto posto, a quota 45 punti, frutto di sedici affermazioni su un totale di 26 incontri, lasciando però la palma di miglior compagine regionale al Domovip Porcia, quarto. Per questa annata le udinesi puntano al salto di qualità, e non nascondono ambizioni di puntare alla zona play-off. Il direttore tecnico è il triestino Maurizio Cavazzoni, accolto con calore nel seno della società del presidente Gianardi già nello scorso aprile e messosi subito a lavoro «La Pav Udine è una società molto ben strutturata e con una storia importante – ha affermato il dt – in cui esiste la chiara volontà di fare un' ulteriore passo avanti, non solo con l'apporto di nuove giocatrici, ma anche con la valorizzazione della rosa esistente». Il dirigente, che nelle passate stagioni aveva messo in piedi il progetto Tav Top Alabarda, ha il compito di fornire il proprio punto di vista sul miglioramento tecnico-tattico della squadra ed anche di trovare un equilibrio tra le esigenze di allenamento e le risorse a disposizione. (a.tris.)
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