Ivana e Renata, mule di un epico scudetto

Cesena celebra il trentennale del titolo tricolore ottenuto con Donadel e Zocco. Entrambe ora vivono in Romagna

TRIESTE

Mancano 4” alla sirena finale. La 23enne muggesana Ivana Donadel va sulla lunetta. Davanti a lei i due tiri liberi più importanti della storia di una intera città agghindata per festeggiare il suo primo (e ancora oggi unico) scudetto.

«I tiri liberi, un 1+1, andarono entrambi a segno. Grazie a quei due centri volammo sul 70-66, chiudendo definitivamente i giochi. In quel momento sbocciò la festa per il primo titolo tricolore di quella che poi è diventata la città dove ho messo su famiglia. In quel momento raggiunsi il sogno che avevo cullato sin da quando ero una bimbetta».

Da quel primo maggio 1990 sono passati esattamente 30 anni, eppure Cesena ricorda come fosse ieri quell’impresa sportiva, firmata nel suo atto conclusivo dalla bandiera dell’Interclub Muggia. Classe 1966, la cestista cresciuta nella cittadina rivierasca, che a 18 anni fu costretta ad emigrare da Trieste per fare carriera, in quella folle gara-5 disputata davanti a 5 mila spettatori in un Carisport imbottito all’inverosimile, mise a referto i punti necessari ad affondare una squadra come la Pool Comense, quintetto di superlusso comandato dalla leggenda azzurra Mara Fullin, team che dopo le amare lacrime versate nella riviera romagnola instaurerà una severa dittatura con nove scudetti consecutivi.

Ma in quella splendida Athena Unicar Cesena, la futura azzurra Donadel non è l’unica giuliana.

Renata Zocco, classe 1973, playmaker, all’epoca della finalissima non ha ancora compiuto 17 anni. Mossi i primi passi nel campetto del ricreatorio Nordio, poi trasferitasi al Chiarbola, viene notata dal Cesena durante un’amichevole. «Noi triestine demmo spettacolo, mi proposero di fermarmi in Romagna. Nel 1988 iniziò la mia avventura, lontano da casa», racconta Renata, che nel 2001 vestì la maglia azzurra, e che oggi – pure lei – vive a Cesena.

Per riassaporare l’impresa dell’Athena, in questo periodo di lockdown è stata organizzata una diretta social con alcune delle protagoniste di allora. Donadel ha spiegato il concetto di andare a vincere uno scudetto davanti ai propri tifosi, dopo essere stata sotto di 2-0, in una città vergine da titoli tricolori: «Conquistammo lo scudetto in un palazzetto colmo di amici, compagni di scuola e vicini di casa. Un titolo che per me valse anche più del successivo trionfo in Coppa dei Campioni».

Per il 2021, anniversario della conquista della principale manifestazione per club, è già stato fissato il bis, con la squadra convocata a rapporto. Ma il prossimo anno riserverà alla Donadel anche una nuova emozionante sfida. Insieme a Mara Fullin e ad un altro mito come Catarina Pollini, la muggesana-romagnola volerà negli States. L’obbiettivo? Giocare (e magari vincere) i Mondiali Over 55. —

Tosq.

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