Karatè, Mezzena vince l’oro mondiale con l’Italia
GORIZIA. Da Lucinico al tetto del mondo. Passando per la la tentazione dell'abbandono, la rinascita a Verona e la conquista dell'amore, quello vero. E' la bella storia del karateka isontino...

GORIZIA. Da Lucinico al tetto del mondo. Passando per la la tentazione dell'abbandono, la rinascita a Verona e la conquista dell'amore, quello vero. E' la bella storia del karateka isontino Alessandro Mezzena, 28 anni e una laurea in Farmacia, recentemente laureatosi campione mondiale WSKA al Palaverde di Treviso nel kata (forma) a squadre assieme ai compagni di nazionale Nicola Bianchi, 33enne viareggino, e al 27enne bergamasco Francesco Rocchetti. Il terzetto è stato preparato dal maestro Pasquale Acri. Originario di Trieste ma lucnichese sin da bimbo, Mezzena ha mosso i primi passi nelle società goriziane Sankaku Isonzo e Ronin Fvg. Talento importante e tanta tenacia, eppure appena 4 anni fa nella sua testa fa capolino la voglia di mollare. Lo stiramento nella finale dei campionati italiani Fikta, il pensiero che tanti sacrifici – suoi e dei suoi cari - non valessero piu' la pena. Poi, grazie a papà Carlo (che lo segue sempre assieme a mamma Annamaria e al fratello Francesco) l'incontro con il guru veronese Riccardo Frare, che lo protegge dalle paure e lo sblocca tesserandolo per la Ki Dojo. «Gli dissi solo: maestro, con te voglio provare a migliorare. Non mi interessa vincere. Mi rispose che la vittoria sarebbe stata una naturale conseguenza dei miglioramenti». Frere predice ad Alessandro il titolo italiano entro due anni e così – ne ha conquistati tre – è stato. La delusione dell'anno scorso, un Europeo a squadre cosi' cosi', è stata cancellata con gli interessi a Treviso, dove i tre azzurri hanno sbaragliato la concorrenza (Russia e Ungheria su tutte) e potuto cantare l'Inno di Mameli sul gradino piu' alto del mondo. Mezzena si divide la “sua” Lucinico e la città scaligera ove spera di trovare lavoro come farmacista dopo l'imminente esame di abilitazione. E dove, soprattutto, vive e si allena la sua fidanzata Martina Tommasi, già campionessa iridata 2012 e 2015. Galeotta fu la maglia azzurra. «'L'ho vista in mezzo alla folla a un raduno e da quel momento c'è soltanto lei. E' la mia musa, non mi vergogno a dirlo. Avere accanto una compagna che è anche un'atleta è una benedizione. Lei comprende i miei sacrifici ed è fondamentale non solo per la mia tranquillità, ma anche dal punto di vista tecnico: ha rinunciato alle sue ferie per allenarsi con me in vista del Mondiale». I suoi modelli? «Roger Federer, per la compostezza. E Mariani nel karate. Nel 2000 l'ho visto vincere un Mondiale, al Palaverde lui ha fatto il tifo per me».
(l.m.)
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