La New Virtus Volley scalpita per tornare a stupire

Da neopromossa in B2 al secondo posto prima dello stop. Dapiran: «Orgogliosi di essere la prima squadra di Trieste»

TRIESTE

Una New Virtus Pallavolo Trieste che stava volando in classifica, a gonfie vele sulle ali di un secondo posto straordinario per una neopromossa. Poi la virata di oltre un mese fa con lo stop ai campionati a causa del coronavirus.

L’ultimo turno disputato nel girone E della serie B2 risale al 15 febbraio, poi dal 22 dello stesso mese le prime avvisaglie, i blocchi nelle "famigerate" "zone rosse" e lo stop definitivo imposto. In attesa di notizie, e di novità, le virtussine potevano allenarsi, sporadicamente, in palestra, ma solo sotto la stretta sorveglianza di uno staff medico che ne certificasse il buono stato di salute e l'assenza di sintomi che potessero far prevedere la possibilità di un contagio. Eccole dunque, proseguire gli allenamenti sotto l'occhio vigile del dott. Fabrizio Riccio, medico e padre di due delle giocatrici. Ma da inizio marzo, con il decreto ministeriale e lo stop imposto dalla Federazione ai campionati, ecco la sospensione definitiva e l'entrata in "quarantena".

Così si è espresso Fulvio Dapiran, factotum e dirigente della Virtus, sin dalla nascita del sodalizio. «La New Virtus Volley sta affrontando, a malincuore, la sosta forzata, facendo lavorare a distanza, nei rispettivi domicili, le atlete. Il tecnico Marko Kalc ha dispensato programmi individuali per il mantenimento della forza esplosiva e della resistenza anaerobica, per il potenziamento muscolare, e tutto ciò che è necessario per ogni singola atleta. La nostra volontà - prosegue Dapiran - è quella di non mollare, sperando di riprendere il campionato dopo il 3 aprile, o comunque quando sarà possibile, e poter dunque concludere il percorso eccezionale che mai avevamo intrapreso in 36 anni di attività ininterrotta. Sarebbe un peccato, come prima squadra della città, non poter dare una conclusione sportiva che esalti lo spirito, l’entusiasmo e la voglia che questo gruppo di ragazze ha espresso fino adesso. Sia in preparazione estiva, che nel campionato, che ora in questi allenamenti "casalinghi" a causa dello stop obbligato».

Fa sorridere certo pensare che, in tempi di lotta al "covid-19", terrazzi, corridoi, o salotti di casa, abbiano preso il posto delle palestre. E che l'unità del gruppo si rinsaldi sui social, piuttosto che sul campo. C'è chi cucina, chi impara a "sferruzzare" a maglia come la capitana Alice Sartori, chi è impaziente di tornare sul campo da gioco, e chi, come le due "future" dottoresse, Elisabetta Riccio e Alessandra Martina, affrontano il "nemico invisibile" anche da un punto di vista scientifico e teorico. Il rammarico e la speranza echeggiano nelle ultime parole del dirigente virtussino, nonché stimato insegnante di educazione fisica: «È una mazzata che non ci voleva. Per le fatiche fatte in questi anni, i soldi investiti, le ricerche di sponsor, e il lavoro per essere un punto di riferimento, e non una meteora, nel panorama del volley triestino e regionale. Ora stiamo a vedere, come tutti d'altro canto, come andrà a finire». —

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