L’Alma è un coro biancorosso «L’abbiamo vinta con i tifosi»

TRIESTE. «La partita contro Verona ci ha regalato tanti bei segnali. Voliamo in classifica grazie a una bellissima vittoria, ma aldilà dei due punti, trovo fantastico il feeling che si è creato con il nostro pubblico. Palazzo che si è fatto sentire e tifosi che mai come domenica ci hanno dato una mano». Andrea Pecile traduce a parole i sentimenti che ha vissuto nel sofferto match contro la Tezenis. Per battere Verona serviva un’anima guerriera, l’Alma ha interpretato nel modo giusto la partita trovando dentro di sè la forza per superare in volata un’avversaria che nei finali punto a punto si era esaltata prima a Treviso, poi in casa contro la Fortitudo. «Credo che l’abbiamo vinta con le ultime difese - continua il Pec - con tutta la voglia che ci hanno trasmesso i nostri tifosi. Non siamo stati impeccabili, giocando come facciamo di solito in casa avremmo potuto soffrire un po’ meno e segnando qualche tiro libero in più sicuramente l'avremmo chiusa prima. A cose fatte, però, va bene lo stesso perchè vincere così è ancora più bello».
È ancora più bello, dice Pecile. Ed è anche un segnale di maturità, come sottolinea un altro triestino, il playmaker Stefano Bossi. «Portare a casa una partita come quella contro Verona significa che siamo cresciuti. Abbiamo superato un esame tosto, domenica prossima contro la Fortitudo se ne presenterà uno ancora più tosto. Ma fa parte del gioco e del ruolo che ci siamo ritagliati in questo girone. Siamo una delle squadre di testa ed è normale che tutti giochino contro di noi per cercare di batterci. Contro Verona abbiamo avuto pazienza. Siamo stati lì per tutta la partita e nel finale siamo riusciti a dare la zampata vincente».
Non doveva esserci, ha finito per giocare e dare il suo importante contributo con due canestri segnati nel momento più delicato della partita. «Dove l’abbiamo vinta? - si chiede Lorenzo Baldasso -. Nella compattezza di squadra e nella capacità di non disunirci nelle difficoltà. Verona ci ha messo molte volte alla prova nel corso della partita, siamo sempre stati bravi a rispondere. La prestazione di domenica contro la Tezenis è la base su cui continuare a lavorare». Chi ha sofferto dalla panchina e ha rischiato in più di un’occasione l'invasione di campo è Roberto Prandin. «Ragazzi, che sofferenza star fuori! - commenta -. In campo sfoghi la tensione, vederla da bordo campo è durissima. È stata una partita difficile, contro un’avversaria che ha dimostrato grande personalità nel corso dei quaranta minuti. Abbiamo saputo resistere nei momenti difficili poi, come spesso ci è capitato nelle ultime partite, siamo riusciti a venir fuori nel finale e portarla a casa».
L’ultima battuta spetta al capitano. «Bravi e concentrati nel finale - sottolinea Andrea Coronica -. Da questo punto di vista siamo cresciuti e ci siamo confermati maturi al punto giusto. Neanche il tempo di goderci questa vittoria e arriva la Fortitudo, altra battaglia. Spero che, così come ha fatto domenica scorsa, il nostro pubblico ci starà vicino. Con Verona è stato eccezionale, a maggior ragione dovrà esserlo con Bologna, vista anche la rivalità che esiste tra le due tifoserie. La sfida con Ruzzier? Non ci siamo ancora sentiti, gli ho mandato solo una foto in cui sono con Stefano Tonut e gli ho scritto “manchi solo tu”. Io e Michele siamo amici, sarà bello ritrovarsi sul campo, anche se da avversari».
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