L’Italshow fa filotto e rulla la Bielorussia

di Matteo Contessa
TRIESTE
L’Italia festeggia insieme ai 4mila tifosi sugli spalti (e fanno quasi 12mila in 3 partite giocate qui nell’ultimo mese) la conquista del primo posto finale nel girone di qualificazione a Euro 2013, rullando in assoluta scioltezza l’onesta, ma modesta Bielorussia con uno schiacciante 83-58. E solennizza l’occasione tagliando l’ultimo traguardo ricercato: il filotto reale, 8 vittorie in 8 partite. Magari voleva offrire anche uno show per ringraziare il pubblico, l’invincibile armata di Pianigiani. Ma dopo che all’inizio l’eccesso di ricerca di numeri non stava producendo altro che errori e forzature, si è preferito tornare alla normalità e lanciare di tanto in tanto qualche lampo strappa applausi. Così Azzurra saluta Trieste. E magari le dà appuntamento, chissà, di nuovo al PalaRubini per il prossimo anno...
Un paio di azioni scoppiettanti di Mancinelli e del Gallo fanno presagire un match per la platea. Ma gli azzurri cercano troppo il numero personale, sbagliano molto e tengono incollata la Bielorussia. L’ingresso di Aradori al posto di Cavaliero cambia le carte in tavola: lui e Mancinelli danno una prima impennata al punteggio e scavano il solco, parziale di 10-2 in poco più di 2 minuti e gli azzurri vanno sul 21-13 sul finire del primo quarto. È il segnale. L’azione azzurra diventa più fluida, la doppia cifra di vantaggio arriva con la bomba di Viggiano in avvio di secondo parziale (27-16), il match per gli azzurri si mette in discesa. Adesso sì che si potrebbe dare la stura ai numeri da circo, ma Pianigiani vuole che i suoi siano concreti ed efficienti, giacchè gli avversari non ci pensano proprio a mollare gli ormeggi. E per quanto non riescano più a riportare il ritardo sotto i 10 punti sono sempre lì, pronti a rientrare. Con la bomba di Mancinelli dall’angolo e la sospensione di Gallinari si va al riposo lungo sul 48-32, dopo aver toccato anche il +17.
Il secondo tempo diventa così una specie di allenamento con pubblico, non c’è alcuna animosità sul parquet, è tutto molto lineare. Gallinari regala anche il +20 (55-35 al 23’25”) correggendo da sotto un tiro da lui stesso sbagliato. Gli ultimi 2’ del parziale sono un monologo degli azzurri, che in attacco prendono serie di 2-3 serie di rimbalzi consecutivi, continuando a tenere palla senza soluzione di continuità. Il 64-44 che avvia le squadre all’ultima frazione è solo un’annotazione statistica, la partita è finita di fatto già da un po’.
È naturalmente il Gallo a regalare le ultime fiammate agli spalti: prima schiaccia il rimbalzo sul suo stesso tiro, poi vola in cielo sull’invito alto di Poeta per schiacciare a due mani. A quel punto Pianigiani gli concede la standing ovation richaiamndolo in panchina. Manca la ciliegina, i punti di Cavaliero che arrivano negli ultimi 90 secondi dalla lunetta. E poi tutti in piedi a decretare il trionfo agli azzurri.
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