Luca e Daniele: i fratelli Braidot che sfidano tutti i big per salire sul podio ai Mondiali di Glasgow

I due campioni isontini in buona forma per la prova iridata di Cross Country in programma sabato in Scozia
Marco Bisiach
Luca Braidot è tra i migliori bikers della Coppa del Mondo Cross Country
Luca Braidot è tra i migliori bikers della Coppa del Mondo Cross Country

GORIZIA I fratelli Braidot contro il mondo. Sembra il titolo di un blockbuster di una volta, e invece è il succo in chiave tricolore dei Mondiali di cross country in programma nel weekend a Glasgow, in Scozia, che in questi giorni è la capitale del ciclismo mondiale.

Daniele Braidot
Daniele Braidot

Già, perché proprio a Luca e Daniele Braidot sono affidate le maggiori speranze italiane in ottica iridata, in un’edizione del mondiale delle ruote grasse che si annuncia ricca di incognite (e forse di sorprese) come non mai. Per il tracciato, inedito a questi livelli, e per il lotto dei partenti di vertice, che può annoverare tanti nomi altisonanti. E sorprendenti.

E così se sicuramente la grande forma in questa stagione di Luca Braidot (terzo lo scorso anno al mondiale di Les Gets) e un Daniele Braidot reduce dal successo nella classifica generale delle Internazionali d’Italia Series possono far ben sperare i tifosi italiani, tra i grandi favoriti della vigilia non può non esserci il campione uscente, lo svizzero Nino Schurter.

Che non è più un ragazzino ormai ma di maglie iridate ne ha indossate già dieci, l’ultima lo scorso anno, e che punta all’undicesima in grado di proiettarlo direttamente nella mitologia della mountain bike visto che nella leggenda Nino c’è già da un pezzo.

Non sarà facile nemmeno per lui, però, dato che oltre agli altri big della specialità, a Glasgow saranno della partita anche alcuni stradisti di grido, anche se definirli così è persino riduttivo.

Stiamo parlando dell’inglese Tom Pidcock, atleta polivalente se ce n’è uno, dello slovacco Peter Sagan che punta a prolungare tra le ruote grasse una carriera fenomenale su strada (ma nella mountain bike è già stato campione del mondo Juniores nel 2008) e soprattutto di quella freccia su due ruote che gente come Tadej Pogacar e Wout Van Aert ha visto schizzare verso il trionfo iridato nel mondiale su strada solo pochi giorni fa: Mathieu Van der Poel.

Il quale si è messo in testa un’idea meravigliosa e forse irripetibile, diventare il primo di sempre ad indossare la maglia di campione del mondo nelle tre discipline principali del ciclismo, la strada, il ciclocross e la mountain bike. Al netto di palmares e talento, tutti comunque dovranno fare i conti con un percorso da scoprire, quello di Tweed Valley disegnato nella foresta di Glentress, sulla carta velocissimo e disseminato di numerosi ostacoli artificiali e salti che potrebbero favorire i più abili dal punto di vista strettamente tecnico.

Per gli uomini si prevede una durata della corsa di almeno sette giro del circuito da 3,72 km, con 162 metri di dislivello e due salite e discese principali. Oltre ai gemelli Braidot, il ct Mirko Celestino schiererà nella gara Elite anche Nadir Colledani e Juri Zanotti, mentre tra le donne la più quotata tra le azzurre è Martina Berta (che proverà a ostacolare l’ennesimo assolo della campionessa uscente Pauline Ferrand Prevot), e con lei ci saranno Chiara Teocchi, Greta Seiwald e Giada Specia.

Se giovedì correranno gli Junior e i “grandi” nello short track, venerdì sarà la volta della gara Under 23, mentre l’evento clou con gli Elite è in programma sabato: alle 11.30 partiranno le donne, alle 15.30 gli uomini con Luca e Daniele Braidot sotto i riflettori per l’Italia.

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