L’Unione più brutta sprofonda nei playout

TRIESTE. Nel derby delle due società fallite l’Unione è fallita come squadra sul campo. Il 3 a 1 subito contro il Piacenza ha ammutolito anche i fischi dei demoralizzati tifosi del Rocco. Ma il risultato, che di fatto compromette gran parte della salvezza evitando la roulette degli spareggi, è l’aspetto meno grave. Il che la dice lunga su quanto sconcertante sia stata la prestazione della squadra. Morbida, impacciata, senza la forza di schiacciare l’avversario, sempre in affanno nel rincorrere a centrocampo e in difesa i giocatori piacentini. Galderisi si è affidato alla vecchia guardia e non ha avuto ragione. Ha scelto a sinistra Tombesi al posto di Mannini ed è stato un altro flop. La sostituzione dell’infortunato Galasso è durata tre-quattro minuti: e proprio in quel periodo il Piacenza ha piazzato l’1-2 che ha compromesso la gara. Gestione non impeccabile ma non decisiva. Perché l’Unione molto probabilmente la partita di ieri l’avrebbe persa comunque tant’è stata sulle ginocchia fisicamente e poco lucida nella testa. Due soli sussulti a inizio ripresa con altrettante palle gol sprecate dal mancino di Princivalli. Troppo poco per giocarsi una partita contro un Piacenza più pimpante e invogliato dagli alabardati ad affondare.
Perché anche nei primi 20’ la Triestina ha giochicchiato senza impensierire il buon Ivanov. Il Piacenza si è adattato all’andazzo dovendo opporsi a un’Unione schierata dopo parecchie settimane con il 4-2-3-1 soprattutto a causa dell’assenza di De Vena.
L’infortunio di Galasso (ingresso dopo quasi 4’ di D’Ambrosio) è coinciso con i primi due sprazzi (23’) degli emiliani con la Triestina in dieci. Entrambi a segno prima con Giovio, lasciato solo sotto porta su un cross di Lussardi da destra e poi con Bombagi con una conclusione poco dentro l’area. Anche il doppio svantaggio non ha avuto l’effetto-scossa arrivato soltanto grazie a una conclusione dalla distanza di Rossetti deviata in rete da Bertoncini. L’unico sussulto è arrivato a 1’ dal duplice fischio con una mischia in area sbrogliata con le buone o con le cattive (su Godeas) dagli ospiti. Ma due minuti dopo Giovio ha graziato Gadignani (bravo di piede) in uscita.
Galderisi ha cercato di raddrizzare la baracca con l’ingresso di Motta (ancora una volta impalpabile) e l’Unione ha avuto il suo miglior momento (anzi l’unico concreto del match) tra il 1’ e il 4’. Princivalli, prima su cross di D’Ambrosio e poi su assist di Pinares, non ha saputo fare meglio che far esplodere il suo sinistro su un Ivanov ormai senza speranze. Occasioni del pari mancate e puntuale tris di Bombagi in contropiede (5’). Unione al tappeto definitivamente e risparmiata ancora in un paio di occasioni dallle ripartenze dei piacentini.
Dallo scontro chiave la Triestina esce a testa bassa tra l’indifferenza del suo pubblico. Brutto segno per questo drammatico finale di torneo.
La situazione non è compromessa ma la sensazione è che, a meno di un’impresa, evitare i play-out sia quasi impossibile. Nel calcio può succedere di tutto ma bisogna almeno correre. E questa Triestina ieri non l’ha fatto. O l’ha fatto male.
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