Marchiori: «Volevamo vincere e abbiamo dato tutto»

«Il mio terzo gol stagionale lo dedico ai tifosi. Alla fine i crampi perché reduce dall’influenza»

TRIESTE. La prima volta senza capitan Leonarduzzi. A modo suo la gara di Noale poteva nascondere l'incognita di un reparto arretrato, e nel complesso dell'intera fase difensiva, privo dell'esperienza e della qualità garantite dall'ex giocatore del Feralpi Salò.

Esame superato a pieni voti dalla coppia Aquaro-Marchiori, ma forse, dubbi di sorta non vi erano.

Alberto Marchiori non ha potuto concludere l'incontro a causa di un crampo a dieci minuti dalla conclusione delle ostilità, nel primo tempo però la gioia del terzo gol stagionale, a impreziosire un'attenta prova in chiusura su avversari ostici quali Munarini e Magrassi, oltre all'imprevedibile Fantinato.

Il difensore ex Genoa torna sulla vittoria in terra veneziana, la decima in trasferta, la quinta consecutiva.

«Eravamo consapevoli delle difficoltà che avremmo incontrato a Noale, contro un'avversaria in lotta per ottenere la salvezza. Un campo piccolo ed ostico, il fattore campo e la loro abitudine potevano influenzare il gioco, e va dato loro atto di avere bei giocatori in attacco, infatti non credo meritino la posizione in classifica attuale. Noi volevamo vincere e ci abbiamo messo la giusta determinazione, credo il risultato sia giusto soprattutto in funzione di un secondo tempo in cui abbiamo spinto di più».

L'uscita dal campo è stata condizionata alla difficile settimana di preparazione?

«Avevo la febbre fino al mercoledì antecedente, con l'aiuto dei farmaci mi sono allenato solo giovedì e penso sia normale io sia stato preso dai crampi nella parte finale della partita. Sono molto contento del mio terzo gol e ancora di più per i tifosi che ci hanno seguito a Noale. Continuiamo così».

Bene l'intesa con i compagni, la Triestina ha superato l'esame in assenza di Leonarduzzi. Sintomo di una squadra in cui tutti sono importanti e nessuno fondamentale.

«Beppe (il compagno di reparto Aquaro ndr) ed io eravamo tranquilli, in allenamento giochiamo assieme, ci conosciamo e sapevamo che non avremmo incontrato nessun problema a giocare in coppia. Chiaro che Leonarduzzi è importante, è il nostro capitano, ma nel complesso sono contento, penso che abbiamo contenuto bene i loro dueattaccanti».

Guido Roberti

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