Marco Belinelli a Trieste: «Italia, un gruppo di talento»

«Europei, non partiamo come la squadra da battere ma io ho fiducia. La firma con Sacramento mi ha dato serenità»
Marco Belinelli accanto a Giovanni Adami e Giuseppe Poeta
Marco Belinelli accanto a Giovanni Adami e Giuseppe Poeta

TRIESTE. Scusi Belinelli, chi vincerà l’Europeo? “Noi”. L’Italbasket al lavoro a Trieste ha voglia di successi. Qualcosa è cambiato rispetto alla vigilia degli Europei in Slovenia di due anni fa. Quella era un’Italia priva di Bargnani e Gallinari, oltre ad Hackett, e per giunta perse nel corso della preparazione anche Mancinelli e Gigli. Stavolta Pianigiani vede al PalaRubini un gruppo al completo. Con i reduci dal nostro campionato e con gli italiani della Nba. Storie ed esperienze diverse, stessi obiettivi.

A spiegarlo è Marco Belinelli, a 29 anni uno dei veterani con il suo centinaio di presenze in azzurro. «Non è complicato calarsi in questa squadra per chi gioca tra i “pro”. Per me passare dalla Nba alla Nazionale non ha mai rappresentato un problema. Io credo in questa Italia: l’anno scorso abbiamo svolto un buon lavoro e in fondo anche agli Europei in Slovenia del 2013 qualcosa di buono l’avevamo mostrato».

La parola chiave è, naturalmente, “gruppo”. «La solidità del gruppo è fondamentale, qui come nella Nba. Tutti dobbiamo portare il nostro mattone in allenamento e in partita. Abbiamo un vantaggio: non partiamo come la Nazionale che deve vincere l’Europeo ma siamo tutti consapevoli del talento di cui disponiamo».

Italbasket, primo allenamento al PalaRubini

Belinelli si è avvicinato al raduno azzurro dopo una svolta nella sua carriera “pro”. Addio ai San Antonio Spurs con cui ha vinto l’anello Nba nel 2014 e la gara da tre punti all’All Star Game, il futuro è con i Sacramento Kings. Un triennale da 19,5 milioni di dollari. «Lascio una grande organizzazione come San Antonio e mi dispiace. Sono stati anni fantastici. Ma si è fatta avanti Sacramento che non affronta i play-off da diversi anni. Mi piacerebbe riuscire a riportarla a quei livelli.

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Il ct della Nazionale di basket, Simone Pianigiani, al PalaRubini

Sono particolarmente contento di aver raggiunto presto l’accordo con i Kings (il 3 luglio, ndr), così non ho corso il rischio che le trattative con i club Nba si sovrapponessero agli impegni azzurri. Aver deciso il mio futuro in anticipo mi ha reso più tranquillo e solare». Il mondo Nba, in sostanza, per adesso viene accantonato. «In questo momento il mio pensiero va solo alla maglia azzurra. Sono contento di affrontare questa nuova avventura e l’affetto della gente ci dà una carica ulteriore. Non smetterò mai di ringraziare il pubblico di Trieste, così come di Folgaria nelle scorse settimane, per come ci sta vicino. Vedere i sorrisi dei ragazzini che vengono a seguire i nostri allenamenti è già uno stimolo».

Il resto lo fa la volontà . Un ammonimento che Belinelli si è tatuato su un braccio. «La volontà deve essere più forte dell’abilità». Lo disse Muhammad Alì.

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