Melges 20, Bressani vince la tappa di Porto Ercole

TRIESTE. Sei mesi che non scende dal podio, domenica scorsa compresa. Lorenzo Bressani - dopo aver vinto nel fine settimana la tappa dell'Audi Melges 20, fa il punto della stagione, arrivato a una sorta di "giro di boa" dopo le trasferte americane, le puntatine in catamarano e il grande impegno in Melges 32. «Siamo a metà stagione - dice Bressani - il bilancio è positivo, soprattutto per le soddisfazioni del Melges32, che assieme al RC44 è l'unico monotipo in grado di contare su un elevato livello di partecipanti per quanto sono agguerriti. Abbiamo cominciato con il terzo posto alla Gold Cup a Fort Lauderdale, su Bombarda di Andrea Pozzi, poi abbiamo vinto a Key West. Rientrati in Italia, eravamo secondi a Gaeta, terzi a Porto Ercole, e con questi risultati guidiamo la classifica generale dopo due tappe». Ma non basta: la vittoria nel Melges 20 permette di confermare un’ulteriore parte della stagione: «È la seconda stagione con Mascalzone Latino Jr di Achille Onorato. Quest’anno, nonostante non avessimo navigato per più di 5 mesi e sostituito per concomitanza di impegni il trimmer, i risultati non sono tardati a venire. Dopo il secondo posto di Gaeta ieri a Porto Ercole, abbiamo conquistato il gradino più alto del podio e preso la leadership anche di questo circuito». Guardando al futuro: «Il mio calendario per i prossimi mesi è piuttosto fitto. Tra una settimana sarò a Portoferraio per la 3° tappa dell’Audi Sailing Series Melges 32 ed il weekend successivo, sempre all’Elba, sarà la volta del Melges 20. Nel mentre, per prendere la mano, tornerò ad allenarmi con il catamarano Formula 18, nella speranza di riuscire a realizzare il mio sogno, che ho già annunciato ma che ormai ripeto come un mantra: una campagna olimpica vincente con la nuova classe Nacra 17. Ci sto lavorando, ma il budget per poter essere competitivo è importante ed in questo periodo di crisi non è facile reperire le risorse per poter competere con avversari quali inglesi, australiani, olandesi che sono molto ben strutturati». Insomma, più che in barca la sfida si gioca con gli sponsor e alla ricerca di sostegno per realizzare un sogno.
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