Pallamano, Tarafino: «Principe, giochiamo per vincere»

TRIESTE. Sette scudetti cuciti al petto con la maglia di Trieste, altrettanti conquistati in Puglia (due a Casarano e cinque a Conversano) fanno di Alessandro Tarafino il giocatore più vincente della storia della pallamano italiana. Campione vero in campo e fuori, ha chiuso a quarantadue anni una storia bellissima fatta di tante vittorie e grandi soddisfazioni. Si è fermato a Conversano, sposato e papà di due bimbe bellissime e allenatore di una squadra che, nel girone C, ha portato al secondo posto al termine della stagione regolare, dietro alla capolista Fasano e davanti al Siracusa.
Spettatore interessato della sfida che dopodomani vedrà la Principe sfidare il Bolzano sul parquet di Chiarbola (ore 18.30, ingresso gratuito). «Sarà partita vera- sottolinea Tarafino- tra due squadre che giocheranno per vincere. Trieste cerca punti per tenere a distanza il Merano e chiudere al terzo posto la prima fase del campionato, Bolzano non ha obiettivi particolari da inseguire essendo già matematicamente prima ma, conoscendo Sandro (Fusina, altro storico ex della pallamano triestina e tecnico bolzanino) non lascerà nulla sul campo». Tavola apparecchiata, dunque, per una grande sfida nella quale le due squadre porteranno in campo le rispettive caratteristiche. «Non entro nel merito tecnico della partita- continua Alessandro- perchè non ho visto molto nè Trieste nè Bolzano in questa stagione. Direi comunque che la Principe può contare sul fatto di giocare in casa e sul peso di un ambiente che, posso dirlo per diretta esperienza, quando si stringe attorno alla sua squadra sa essere un fattore decisivo. Per questo dicevo che credo che Bolzano giocherà per vincere. Perchè se prende sottogamba la partita e si lascia travolgere dall'energia di Trieste rischia di subire una sconfitta pesante». Sfida che segnerà il ritorno di Dapiran sul parquet di Chiarbola. Venti anni fa i giocatori facevano a gara per venire a giocare e a vincere a Trieste, adesso il percorso si è invertito. «Purtroppo la pallamano è questa- conclude Alessandro. Ci sono cicli che cominciano e finiscono, in questo momento ci sono realtà che hanno possibilità e ambizioni superiori. Ma Trieste resta un punto di riferimento per la pallamano italiana per la serietà della società, il modo in cui lavora e la grande dedizione dedicata al settore giovanile».
Lorenzo Gatto
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