Pro Gorizia, la saracinesca Buso «Torviscosa, ti prenderemo»

GORIZIA
Avesse sollevato al cielo di Lignano la Coppa Italia d’Eccellenza, di fatto l’unico trofeo che manca nella sua personale ricca bacheca da giocatore, probabilmente quest’anno avrebbe scelto di dire “basta”, complice un fioretto-scommessa con la sua dolce metà.
Per i tifosi della Pro Gorizia, allora, forse il ko nella finale contro il Brian Lignano può essere un po’ meno amaro, perché così avranno modo di godersi ancora i voli tra i pali di Nikolas Buso, portiere biancoazzurro e uno dei veterani del pallone regionale. A 37 anni Nikolas sta vivendo al “Bearzot” una stagione estremamente positiva e una sorta di seconda giovinezza, indossando alla perfezione i panni del leader e della guida di una squadra in gran parte formata da giovani.
«È vero, sto giocando bene, ma direi che è frutto di un lavoro collettivo – dice Buso –. Sono allenato da uno dei migliori preparatori della regione, Ramon Vittor, e poi diventa facile giocare alle spalle di una difesa di altissimo livello, formata da giocatori come Piscopo, Duca o Cesselon. È grazie a tutti se siamo al momento la miglior difesa del torneo assieme a quella del Torviscosa, con nove reti subite. Il ruolo di punto di riferimento per i giovani? Mi piace. Qui a Gorizia ne ho trovati tanti davvero in gamba, ma c’è sempre bisogno di stimolarli, ed è quello che noi senatori dobbiamo fare».
Uno degli insegnamenti che anche Buso potrà sicuramente dare ai suoi giovani compagni di squadra è quello della capacità di gestirsi e restare concentrati: «Non è facile allenarsi in questo modo, tra le tante incertezze legate al Covid, ma se c’è un segreto è quello di dare sempre il massimo pensando al presente e senza mai perdere di vista l’obiettivo». Obiettivo che ha le sembianze, al momento, di una squadra molto cara a Buso, visto che il Torviscosa capolista del girone B dell’Eccellenza, proprio davanti alla Pro Gorizia, è la formazione nella quale Nikolas ha giocato per ben 8 stagioni, vincendo quasi tutto. «Non è un avversario qualsiasi per me, e questo rende ancora più affascinante il duello di questa stagione – spiega Buso –. Il Torviscosa è una grande squadra e lo sta dimostrando, ma noi siamo lì. Abbiamo tanta voglia di riscattarci dopo la delusione della finale di Coppa».
Ecco, la finale. Poteva chiudere il cerchio di Buso, che invece («Un po’ come per Buffon con la Champions League», scherza lui) ha nella Coppa Italia di Eccellenza il suo tallone d’Achille: quattro finali perse in carriera, tre con il Torviscosa e quest’ultima con la Pro, a fronte invece dei titoli in Eccellenza e Promozione, e della Coppa Italia di Promozione conquistati col team friulano.
«Scherzando avevo detto a mia moglie che se vincevo stavolta, smettevo, ma mi sa che a questo punto mi tocca continuare... – ride Buso –. Mi piace vivere giorno per giorno, una stagione per volta. Finché avrò passione e sarò in condizione perché fermarsi?». —
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