«Soldi e un progetto per Margherita»

Il presidente di Trieste Scherma, Cuculachi, pronto a fare una buona offerta
di Francesco Cardella
Questa volta l’offerta è reale e concreta. Pur di riuscire a tesserare la campionessa olimpica di fioretto Margherita Granbassi per la sua società (la Trieste Scherma) l’imprenditore di origine greca Gianni Cuculachi è disposto a tirare fuori una discreta somma, puntando alla realizzazione di un progetto unico per la città: fare di Trieste un polo schermistico di rango internazionale. In sostanza sarebbe disposto ad assicurarle lo stipendio che percepiva da carabiniere.


Le premesse ci sono. Le trattative con l’agente di Margherita Granbassi, Carlo Oggero della Red Carpet, sono ben avviate anche se non ancora concluse, alla luce anche della significativa concorrenza del centro di Terni, sede oramai abituale degli allenamenti della fiorettista triestina e residenza del suo maestro, Giulio Tommasini.


Una cosa tuttavia è certa: Gianni Cuculachi vuole fare sul serio e intende esplorare ogni strada per portare l’azzurra a casa, coniugando la sua passione sportiva con il consolidato pragmatismo dei greci, fattore che nella storia di Trieste ha sempre lasciato dei segni: «Dobbiamo uscire dal dilettantismo - sostiene Gianni Cuculachi - e fare della scherma triestina un modello consolidato, serio e attrezzato, in grado di proiettare Trieste in campo internazionale. La presenza di Margherita Granbassi darebbe credibilità al progetto - ha aggiunto - senza contare poi che l’altro passo da fare sarebbe l’unificazione delle società della provincia sotto un solo nome».


Fattibile, sulla carta, l’approdo a un nome come la Granbassi, più arduo sicuramente il tema della unificazione. Il secondo punto sembra non spaventare il cinquantunenne imprenditore di Creta, giunto in Italia nel 1976, a Trieste dal 1985 con una laurea in Scienze Agrarie a Bologna; indirizzo di studi scelto quale retaggio degli interessi della famiglia lasciata in Grecia, impegnata appunto nella conduzione di una azienda agricola.


Gianni Cuculachi ha tre figli, Alberto, Cristian e Isabella, tutti e tre schermitori. Isabella tra l’altro, in virtù del doppio passaporto, gareggia da spadista con i colori della Grecia e a giorni difenderà la bandiera del padre sulle pedane della Coppa del Mondo Under 20, in programma a Lignano: «La mia passione per la scherma è nata in pratica quando in miei figli hanno cominciato a praticarla - confessa il fondatore della Trieste Scherma -. Ma ho anche capito subito che per crescere bisogna fare le cose all’altezza, evitando mezze misure».


Gianni Cuculachi lo dimostra sul campo, abbinando la sua capacità manageriale nel campo della ristorazione (supermarket e bar) con il sostegno alla causa della scherma, soprattutto quella giovanile. Non bada a spese l’agronomo cretese e per l’insegnamento nella sua palestra recluta Micail Banika, ex tecnico della nazionale rumena nella metà degli anni ’90, insegnante per qualche tempo appartenente allo staff della Ginnastica Triestina.


Banika resta una garanzia, ma Gianni Cuculachi vuole ora decollare, puntando su un nome che attualmente colora le cronache, spesso non solo quelle sportive. Margherita Granbassi diventerebbe l’emblema di una scuola, quella triestina, attorno a cui far maturare un vivaio in una nuova e degna sede e un cartellone annuale di tappe nazionali e internazionali. Pare che l’idea piaccia alla stessa campionessa triestina, un po’ meno dalle parti di Terni. A giorni un nuovo incontro, forse a Roma, tra Gianni Cuculachi e i rappresentanti della fiorettista, per discutere dell’impegno economico. Ben più di un sogno.

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