Al Tennis club triestino in mostra sua maestà Coppa Davis

La celebre insalatiera ospite al Tct di Padriciano assieme alla Billie Jean Cup. Il presidente Zvech: «Trofei che danno l’idea di eccellenza del nostro circolo»

Piero Tononi
La Coppa Davis a Padriciano (Lasorte)
La Coppa Davis a Padriciano (Lasorte)

Non sembravano esserci solo due anni di differenza fra la Coppa Davis, nata nel 1900, e il Tennis Club Triestino, costituito nel 1898, ma c’era un mix di emozioni che si fondevano in un entusiasmo che portava all’emozione e all’incredulità per le dimensioni della prestigiosa insalatiera che tutti reputano molto più grande di quanto non ci si immagini.

Il presidente del sodalizio biancoverde Bruno Zvech ha fatto gli onori di casa fra Coppa Davis e Billie Jean King Cup e i maestri Azzopardo, Surian e Venturini schierati con la divisa sociale, ringraziando la Fitp nazionale e regionale per l’opportunità.

La memoria e il sogno: davanti alla Coppa Davis a Trieste si rinnova la promessa dello sport
Fabrizio BrancoliFabrizio Brancoli
La Coppa esposta a Trieste (Lasorte)

«Qui, accanto a questi trofei, non possiamo che avere un’idea di circolo di eccellenza – ha esordito Zvech – ma l’eccellenza non esclude l’inclusività che parte dalla disponibilità di persone e impianti ed è su questo che stiamo lavorando».

Il presidente ha poi letto un breve messaggio del governatore del Fvg Massimiliano Fedriga impossibilitato ad intervenire.

È stata poi la volta dell’assessore allo sport del Comune di Trieste Elisa Lodi che ha rimarcato come l’amministrazione è da sempre vicina al Tct che è punto di riferimento per lo sport cittadino e non solo; ha poi rimarcato come progetti che guardino ad aspetti sociali saranno sostenuti.

Antonio De Benedittis, presidente della Fitp Fvg ma anche “vicario” del Coni regionale ha rimarcato come i risultati ottenuti dal tennis italiano non siano che «una lezione di cosa significa gioco di squadra e programmazione meticolosa».

La Coppa Davis a Padriciano (Lasorte)
La Coppa Davis a Padriciano (Lasorte)

Il Prefetto Pietro Signoriello portando il suo saluto ha fatto una vera lezione di educazione civica per quello che riguarda il rapporto dello sport dentro un tessuto sociale, ma anche ragionando sull’idea di comunità educante per intervenire rispetto i tanti fenomeni di disagio, anche giovanile, che magari non trovano sbocchi nello sport. Questa, che probabilmente è stata l’ultima uscita pubblica come Prefetto di Trieste visto che è in procinto di venir trasferito a Catania, ha rimarcato come sia stato emozionante parlare dell’ambiente del Tct del quale è socio

. La cosa che ha sorpreso tutti, dopo che il presidente in apertura aveva richiamato la “scontrosa grazia” con la quale Saba parlava di Trieste è stata la dichiarazione di amore per la nostra città nella quale si è inserito come “parte viva” e di questo ringrazierà sempre triestine e triestini.

Una giornata straordinaria per il Tc Triestino che guarda sempre più al futuro, certamente per la soddisfazione delle socie e dei soci, ma anche per essere strumento di promozione della città di Trieste dove dal 1898 svolge la sua attività. —

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