Troiani: «Spero di vincere anche a Trieste»

Il giovane terzino ha conquistato due scudetti Primavera e una promozione a Benevento: «Devo migliorare in copertura»
Foto BRUNI 03.09.2017 Calcio: Triestina- Reggiana-
Foto BRUNI 03.09.2017 Calcio: Triestina- Reggiana-
TRIESTE . Avere appena 21 anni ed essere già un vincente non è certo da tutti: fatto sta che Michele Troiani, terzino destro arrivato quest’anno alla Triestina in prestito dal Chievo, nonostante la giovane età vanta già due scudetti Primavera vinti con due squadre diverse, Chievo e Torino, e in più un campionato di serie C vinto col Benevento. Solo un infortunio lo ha bloccato lo scorso anno quando era in rosa con la prima squadra del Chievo di Maran. Ora, dopo qualche scetticismo in precampionato, sta convincendo i tifosi alabardati, soprattutto per la sua propulsione offensiva.


Troiani, come è nato quest’estate l’approdo alla Triestina?


«Per me e per il Chievo la cosa importante era trovare prima possibile una squadra dove poter giocare dopo un anno in cui sono rimasto in pratica fermo. E Trieste per me è la piazza migliore per crescere, sono contentissimo di essere qua».


A 21 anni già molte vittorie: più bravo o più fortunato?


«Diciamo che sono stato anche fortunato, ma credo che alla fine la fortuna giri dalla parte di chi vuole vincere. E poi sono importanti anche le scelte che si fanno analizzando gli obiettivi di una squadra. E io ho sempre cercato di andare di una squadra che puntava a vincere: c’è più gusto rispetto a fare solo il compitino, ci si mette in luce e se ci sono ambizioni è più bello».


I racconti di queste vittorie?


«Lo scudetto Primavera col Chievo è stato inaspettato per tutta Italia, una vera sorpresa. Col Torino invece si puntava dall’inizio a fare bene, siamo stati bravi e anche fortunati tra supplementari e rigori. Col Benevento la squadra per vincere c’era dall’inizio, ma avevamo contro avversarie di rango come Foggia e Lecce. Sono capitato nei posti giusti nei momenti giusti. Se spero anche qui di continuare la tradizione? Il pensiero è quello ma non si dice nulla…».


Quale successo ricorda con maggior piacere?


«Penso il primo col Chievo perché sono cresciuto lì, ho giocato con quella maglia fin da quando avevo 8 anni e arrivare a vincere con la Primavera stupendo tutti è stato bellissimo. A Benevento non mi sono sentito così protagonista ma ho fatto un gol importante per la promozione, mentre a Torino è l’anno che sono stato meglio proprio come vita, città e ambiente».


E l’anno scorso cos’è successo?


«Sono partito in ritiro con la prima squadra del Chievo, poi ho avuto un dolore al ginocchio: la riabilitazione non bastava e ho dovuto operarmi a fine settembre. Sono rientrato a febbraio, ma tornare da un infortunio serio e in una squadra di serie A è davvero molto dura. Ma non lo ritengo un anno perso perché ho imparato tanto».


E adesso la Triestina: come giudica questo inizio?


«Puntiamo a vincere partita per partita, non ci siamo prefissati obiettivi, i conti si faranno alla fine. Ma credo sia una squadra buona per arrivare in alto, c’è la mentalità giusta e il gruppo è buono. Ma rimanendo sempre coi piedi per terra, perché ricordiamo che la Triestina è stata pur sempre ripescata».


È vero che predilige la fase offensiva?


«Sì, col Chievo facevo l’esterno di un 3-5-2, poi a Benevento il 4-3-3 per cui sono stato sicuramente più abituato ad attaccare e fra le due cose prediligo la fase offensiva. Nella fase difensiva devo migliorare, soprattutto nel posizionamento in campo. Inoltre devo cercare di non essere troppo istintivo».


Riproduzione riservata © Il Piccolo