Una firma greca sul terzo posto dell’Udinese

UDINE. «E' impensabile che una squadra come l'Udinese sia terza in classifica se non ha anche un grande portiere»: lo ha detto l'allenatore Andrea Stramaccioni, dopo la vittoria sul Parma che ha visto una volta di più protagonista tra i pali il greco Karnezis. Se Di Natale e la coppia francese Heurtaux- Thereau hanno fatto poker, il portiere ha conservato il risultato con quattro strepitosi interventi, ripetendo le precedenti super-prestazioni contro Napoli e Lazio.
E pensare che nel corso dell'estate altri parevano gli orientamenti della società riguardo al ruolo dell'estremo difensore, con il giovane Scuffet considerato titolare dopo le buone prove con Guidolin, e Brkic alle sue spalle. Il nome di Orestis Karnezis, titolare in Brasile con la Grecia, girava, ma c’era la concorrenza del Benfica...: «Siamo stati bravi a cogliere al volo l'occasione quando è sfumato l'accordo tra Karnezis e i portoghesi» ammette Stramaccioni, che dopo aver provato Brkic e meno Scuffet nel precampionato ha puntato decisamente, e a ragione, sul suo attuale portiere. «Dà sicurezza alla squadra - sottolinea il tecnico - ed è un fattore di basilare importanza». E se tre anni orsono il para-rigori Samir Handanovic aveva fruttato all'Udinese una decina di punti in classifica, contribuendo a portarla in Europa, lo stesso beneficio sta apportando ora alla squadra Karnezis, senza i cui miracoli i bianconeri avrebbero qualche punto in meno in graduatoria.
Ma che ne sarà di Scuffet quando si sarà ristabilito dalla distorsione alla caviglia? è lecito domandarsi. Il portierino di Remanzacco ha rifiutato il contratto milionario dell'Atletico Madrid per continuare a Udine il proprio percorso sportivo e di vita ma adesso il suo futuro appare nebuloso. Seduto in panchina un portiere certo non matura e a un Karnezis così sarà difficile portare via il posto. E rifarsi vivi con l'Atletico a questo punto appare un'utopia.
Edi Fabris
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