Vascotto: «L’equipaggio ha fatto la differenza»

TRIESTE. L’ultimo regalo per il suo compleanno, anche se con un giorno di ritardo, gliel’ha fatto una “donna” speciale, Robertissima. Che gli ha donato la seconda vittoria alla Barcolana. Sedici anni dopo quello storico successo su Riviera di Rimini e nonostante le tante edizioni disputate. «Essendo una regata aperta a tutti e con regole uguali per tutti, mediamente vince la barca più performante». Della serie: se vengono barche di un altro pianeta e fanno filotto (Alfa Romeo, Alfa Romeo 2 e Esimit Europa, che poi era sempre Alfa Romeo 2 passata di mano), o ci sei a bordo, oppure non vinci. Chiedere a Mitja Kosmina, please...
Comunque, è arrivato il bis.
È stata una giornata più unica che rara, la prima soddisfazione è che sia calato il vento di sabato, permettendo a tante barche di concludere la regata e senza incidenti. Da questo punto di vista è stata una manifestazione eccezionale.
Dal punto di vista strettamente agonistico, invece?
Abbiamo deciso che partire un po’ più al centro della linea del via e stare vicini ai nostri avversari più pericolosi poteva essere una strategia buona, qualora fossimo partiti bene. E noi siamo partiti molto, molto bene. Così siamo riusciti a tenere nel primo lato, che era più favorevole soprattutto per Jena. L’unico che ci ha incrociato davanti sul primo lato è stato Dusan Puh (su Veliki Viharnik, ndr) perchè ha fatto una partenza super. Lui ha fatto una scelta quasi opposta alla nostra: non avendo una barca particolarmente competitiva è partito basso, verso Barcola e ha trovato una raffica potente, prendendo un buon abbrivio. Però noi e le altre favorite andavamo un po’ più veloci di lui, quindi si è trattato soltanto di aspettare il momento buono per poterlo passare.
La bora di sabato ha lasciato in eredità un vento ideale per una regata molto tecnica, dove è contata molto la perizia degli equipaggi, oltre che le barche...
Il nostro armatore ha allestito un equipaggio di livello elevatissimo, senza mancare di rispetto a nessun altro. Di conseguenza il nostro punto di forza è il gruppo, l’amalgama che si è creato, l’intesa che abbiamo in navigazione. Fosse stata una regata più semplice, una “corsa di cavalli” come si dice in gergo, poteva magari vincere una barca più preparata per andare veloce. Qualora ci fosse stato da manovrare, invece, ci sentivamo di avere qualcosa in più degli altri per materiali, preparazione ed affiatamento dell’equipaggio. La nostra macchina è ben oliata, abbiamo fatto un mese fa il mondiale mini-maxi arrivando secondi a un soffio dal titolo. Siamo competitivi e allenati.
Le gerarchie di valori della vigilia, secondo lei sono state rispettate?
No, a mio avviso. Pendragon penso abbia fatto una regata grandissima, ma le gerarchie delle favorite non sono state rispettate appieno. Onestamente mi aspettavo qualcosa in più da qualcun altro, senza voler mancare di rispetto a nessuno.
Domanda delle cento pistole, per finire: per il successo della Barcolana, meglio avere barche di assoluto livello mondiale, ma fuori portata, oppure una regata dal pronostico più aperto?
È una domanda che rivolgo a voi: vi siete divertiti più oggi (ieri, ndr) con tanti favoriti o in quelle dove c’era una barca troppo superiore alle altre? Penso che prima di tutto questa sia una festa e ritengo positivo che non ci sia soltanto ed esclusivamente la barca a vincere, ma che conti anche la bravura dell’equipaggio.
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