Vela, Visintini insegue il tris alla Caribbean

Il velista triestino imbarcato su Proteus ha già vinto la regata di Antigua due volte
Di Guido Barella

TRIESTE. Ai Caraibi sognando di vincere ancora una volta. Perché, si sa, non c’è il due senza il tre.

E’ scattata ieri pomeriggio (ora italiana) la Caribbean 600, la classica regata dei Caraibi che parte e arriva ad Antigua dopo uno “slalom” di 600 miglia tra undici isole delle Antille. Nella flotta anche il triestino Andrea Visintini, impegnato come navigatore di Proteus. Il velista di casa nostra è alla sua quinta Caribbean, regata che ha già vinto due volta, l’ultima lo scorso anno sempre a bordo di Proteus, il maxi 72 di proprietà dei George Sakellaris, l’armatore statunitense di origine greca che è anche proprietario di Shockwave, ovvero il maxi che aveva vinto la Caribbean nel 2014 e che con il nome di Alfa Romeo ha vinto l’ultima Barcolana (a proposito: con Andrea Visintini nell’equipaggio guidato da Furio Benussi) e che ora sta svernando in cantiere a Monfalcone. Tra l’altro, dopo la Caribbean, proprio con Proteus, Visintini proseguirà la stagione del circuito Maxi 72 tra Stati Uniti, ancora Caraibi ed Europa: prossima tappa Les Voiles de Saint Barth in aprile.

Una curiosità: a questa edizione della Caribbean 600 l’unica barca battente bandiera italiana è Maserati, il multi70 di Giovanni Soldini, un trimarano oceanico appartenente alla famiglia dei Mod70 capace di volare oltre i 40 nodi. Attenzione, però: le previsioni per questi giorni ai Caraibi sono decisamente contrarie a Maserati: si parla infatti, almeno anche per tutta la giornata odierna, di bonaccia sulle 600 miglia del percorso. E’ evidente che un trimarano dalle caratteristiche di Maserati per “volare” (perché una barca così letteralmente “vola”) ha bisogno di ben altre condizioni, con venti più sostenuti.

Alla Caribbean 2017 partecipano complessivamente oltre 80 imbarcazioni con quindi impegnati 900 velisti di 30 diverse nazioni. L’arrivo è previsto nella giornata di domani. Dice il direttore sportivo della regata Nick Elliott: «La gara ha molti lati estremamente tattici, con effetti di terra e correnti di vento che sono entrambi difficili da prevedere». L’arrivo dei primi classificati ad Antigua è previsto nella giornata di domani.

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