Zamora finalmente campione a Trieste

TRIESTE. Un nuovo titolo in bacheca, di quelli nella boxe forse non roboanti ma in grado ugualmente di levigare le classifiche internazionali e consentire sbocchi verso altre più importanti avventure. Brunet Zamora si laurea campione dell'Unione Europea dei leggeri, corona conquistata a spese del polacco Krzysztof Szot nella riunione al PalaChiarbola di “Boxe nel Golfo”, quasi un omaggio alla “Nobile Arte” triestina, quella avvolta tra le cartoline di un tempo e le potenzialità in cantiere.
Zamora si impone ai punti, nel complesso con merito, al termine di 12 riprese molto tattiche, raramente spettacolari. Il copione previsto alla vigilia, quello di uno Szot più propenso all'offensiva contro il tecnicismo dell'italo-cubano, fa capolino solo a tratti e si tramuta piuttosto in una partita a scacchi quasi sempre al centro del ring, con intense fasi di studio e molta schermaglia, un film scompaginato dal settimo round, quando Zamora ha iniziato a graffiare. Niente male la tenuta atletica del polacco, intrigante tuttavia il lavoro di cesello operato da Zamora, abile ad affondare quando serve. Le ultime due riprese sono le migliori, anche sul piano della intensità. Zamora mantiene l'assetto del tronco e riesce anche a piazzare un gancio destro al volto di Szot, forse il timbro, nemmeno troppo virtuale, sul match, nonostante l'abbozzo di assalto nell'ultima ripresa da parte del polacco, tentativo contenuto senza particolari affanni dal pugile di casa e sempre presidiando l'area a centro ring.
Zamora quindi riparte dalla corona Ue e lo fa in una serata che proietta oltre un migliaio abbondante di appassionati, caldi e partecipi, propensi anche a sorvolare su alcune inesattezze dello speaker («Nino Benvenuto, un ex olimpico dei medi, ora nella nuova attività di commentatore..»): «Mancavo dal ring di Trieste da circa sette anni – ha affermato Zamora – e questo ritorno testimonia che posso ancora dare tanto al pugilato, a questo pubblico, bisogna ora solo continuare su questa strada. Il mio match? Ho ascoltato con cura il mio preparatore Zuliani, voleva che la prendessi con calma, mi ha detto che i “vecchietti” si scaldano dopo la settima ripresa, credo sia stato così. Szot dormirà con il mal di testa..».
Impresa benedetta anche da Nino Benvenuti (olimpionico nei Welter a Roma nel 1960 e commentore Rai dalla metà degli anni '70): «È stato un match strano che all'inizio, devo dire, mi stava deludendo. Poi Zamora è cresciuto, ha saputo imporre esperienza e tecnica, facendo le cose che andavano fatte. E' stato bravo e ha meritato questo titolo, non ho capito un giudice che ha assegnato un pari. Un verdetto non concepibile per un match simile».
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