Aereo da turismo si schianta a Caorle Muore un docente dell’ateneo di Trieste

Roberto Vescovo, 65 anni, era il proprietario del velivolo. A perdere la vita anche l’istruttore di volo, pure lui con casa in città



Un piccolo aereo da turismo si è schiantato ieri pomeriggio nelle campagne attorno a Caorle, vicino Venezia. Nell’impatto hanno perso la vita un docente dell’Università di Trieste, Roberto Guglielmo Vescovo, di 65 anni, originario di Verona, ma residente a Latisana, e il padovano Franco Mura,70 anni, istruttore di volo all’aeroporto veneto Allegri. Anche lui, come l’altra vittima dell’incidente, aveva peraltro un legame stretto con Trieste, città nella quale si era trasferito di recente, dopo essere andato in pensione.

La tragedia si è consumata a pochi metri dall’aviosuperficie Alicaorle dalla cui pista in erba il velivolo si era levato in volo alle 12 e ha profondamente scosso Veneto e Friuli Venezia Giulia. Le due vittime si trovano da ieri sera nell’obitorio di Portogruaro. La procura di Pordenone ha aperto un fascicolo sull schianto e ha già disposto l’autopsia per martedì prossimo.



Vescovo e Mura avevano un programma studiato nei minimi particolari. Dopo aver sorvolato Venezia si erano diretti a Treviso, raggiungendo Bassano e Thiene. Da lì si sono poi diretti verso il litorale veneziano, per rientrare all’aviosuperficie. Qualcosa, però, è andato storto. Cosa, al momento, è difficile dirlo. Non ci sono testimoni dello schianto, avvenuto in un campo agricolo compreso tra una casa colonica e l’Alicaorle. L’allarme è stato dato da alcuni automobilisti di passaggio, che hanno avvertito i carabinieri dopo aver notato il velivolo, un monomotore Siai Marchetti Sf 260, precipitare al suolo. Sul posto sono arrivati gli infermieri e il medico del 118, atterrati con l’elicottero Leone 2 partito da Treviso. Inutile, purtroppo, il loro lavoro. I due sono morti sul corpo.



Increduli i conoscenti che avevano aiutato le due vittime a far decollare il piccolo aereo. Si sono accorti dell’incidente mentre rientravano dal pranzo consumato poco distante. «Vescovo quando veniva a Caorle era sempre contento. È morto felice. Mura era un socio storico del club Al Volo. Un grande appassionato e competente. Parla per lui la carriera da istruttore».



La dinamica dell’incidente non è chiara. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un’inchiesta sull’incidente, disponendo l’invio di un proprio investigatore. Nel corso del pomeriggio, come detto, ha aperto un fascicolo anche la Procura di Pordenone con il magistrato di turno Andrea Del Missier. Ieri sera ha disposto l’esame autoptico per determinare le cause dei decessi. Presto nominerà anche un consulente tecnico, di sua fiducia, che dovrà fare le opportune valutazioni per stabilire le cause dell’incidente aereo. Al momento non è chiaro il motivo per cui il vettore sia precipitato. Tre le ipotesi: errore umano, mancanza di carburante, cedimento strutturale.



L’aereo da turismo era di proprietà di Vescovo, docente universitario di Campi elettromagnetici al Dipartimento di Ingegneria, e un tentativo di entrare in politica fatto alle elezioni amministrative di Latisana nel 2006. Il professore lo conservava come un gioiello nell’hangar dell’aviosuperficie da diversi anni, pur non essendo socio né dell’Alicaorle né del Club che raduna gli appassionati “Volo al mare”. Tecnicamente il mezzo non è considerato un ultraleggero. Si tratta piuttosto di un vettore di tipo militare, utilizzato dagli allievi delle scuole di volo destinati a pilotare i caccia. Aveva doppi comandi. La tragedia di ieri arriva a distanza di quattro mesi da un altro incidente mortale, quello accaduto sempre nel veneziano, a Caposile, nel territorio di Musile di Piave, In quell’occasione a perdere la vita era stato un quarantenne originario di Motta di Livenza, Eros Antoniazzi. —



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