Al cimitero greco orientale di Trieste 700 mila euro per i restauri

TRIESTE Il cimitero greco orientale di via della Pace, uno dei sette che fanno parte dell’identità cosmopolita simbolo di Trieste, sarà conservato e valorizzato. Grazie a uno stanziamento complessivo di 700 mila euro deliberato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, infatti, sarà evitato il pericolo che crolli il muro di recinzione sul quale sono addossate le tombe monumentali più importanti e pregevoli dal punto di vista artistico. Si tratta di almeno cento manufatti.
I primi allarmi per la pericolosità rappresentata dal cedimento di parte della cinta muraria, dovuto alle infiltrazioni d’acqua e alla sua costruzione in pendenza, erano stati lanciati dai vertici della comunità greco orientale già nel 2016, quando si attivarono con incontri istituzionali a diversi livelli e sopralluoghi che però portarono inizialmente a un nulla di fatto per la mancanza di capitoli di spesa specifici di conservazione e valorizzazione dei cimiteri monumentali.
Un primo stanziamento regionale di 100 mila euro giunse a fine 2016, finanziamento «la cui prima trance è stata erogata pochi giorni fa», sottolinea la presidente della comunità Maria Kassotaki, che è servito a presentare un progetto di messa in sicurezza e conservazione che tenesse conto dei vincoli imposti dalla Soprintendenza. «Proprio a ridosso del muro pericolante – spiegano la presidente e il consigliere Stylianos Ritsos – si trovano tombe davvero pregevoli risalenti al 1800 e appartenenti a illustri famiglie della comunità che furono importanti nello sviluppo dell’economia e della società triestina dei secoli scorsi. Molte di queste tombe sono piccoli mausolei o edicole costruite con marmo del Carso e abbellite da obelischi, guglie e torrette. Per questo, siamo davvero grati alla Regione che ha compreso l’importanza di salvaguardare un patrimonio dell’intera città».
Inizialmente, la richiesta della comunità per il recupero del muro e delle tombe sfiorava il milione di euro. Oltre ai 100 mila euro stanziati a fine 2016, sono stati decretati nel maggio scorso altri 200 mila euro per il 2018 e 400 mila per il 2019. Da una ventina di giorni, quindi, sono iniziati i primi lavori di ripristino. Dai primi calcoli effettuati, saranno necessari dai 15 ai 20 mila euro per il recupero di ogni singola tomba. Si prevede di concludere i lavori entro un paio d’anni.
Tra i personaggi illustri sepolti in via della Pace, molti sono entrati nell’immaginario collettivo poiché i loro nomi identificano vie, palazzi e ville: Demetrio Carciotti, Giovanni Andrulaki, Giovanni Hatzacosta, Ciriaco Catraro (promotore della costruzione del palazzo della Borsa, ora sede della Cciaa), la famiglia Galati, il cui palazzo è stato sede della Provincia, ma che fece anche dono alla città del comprensorio di San Giovanni dove venne eretto l’ospedale psichiatrico, la famiglia Manussis promotrice dell’ospedale infantile poi intitolato ai Burlo Garofolo, Giannichesi che fondò la Ras, i Ralli, i Scaramanga, il barone Economo costruttore del palazzo della Soprintendenza.
Il cimitero monumentale greco ortodosso ha una superficie complessiva di 7 mila metri quadrati di cui 5 mila destinati alle sepolture e il resto per la chiesa, il cortile e la casa del custode. Il muro di recinzione in arenaria è alto circa 12 metri e lungo 150. —
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