Ammirato a New York: «È il più lussuoso»

«Il più lussuoso transatlantico mai arrivato a New York». Con queste parole nell'aprile del 1923 il New York Times aveva salutato il primo approdo del Conte Verde.
Forse era un'esagerazione, forse il cronista si riferiva ai maestosi saloni e agli arredi di ispirazione rinascimentale del transatlantico disegnati e realizzati dalla Casa artistica fiorentina dei fratelli Adolfo e Gino Coppedè. L'incarico era stato loro affidato dai vertici del Lloyd Sabaudo di Genova, all'epoca la più importante società armatrice italiana, insidiata però nel suo primato dai rivali della Navigazione generale italiana. Il Conte Verde e il gemello Conte Rosso furono costruiti in Scozia dal cantiere William Beardmore & C. di Glasgow, così come il Conte Biancamano, di poco più grande. Il quarto transatlantico di questa classe, il Conte Grande, fu invece costruito nel cantiere San Marco di Trieste. La decisione fu di Mussolini che impose a tutti gli armatori italiani di rivolgersi per le loro nuove navi ai cantieri nazionali.
«Nell'accordo per la costruzione del Conte Rosso e del Conte Verde - scrive lo storico navale Maurizio Eliseo nel suo "Transatlantici tra le due guerre"- il Lloyd Sabaudo attraverso l'intermediazione del suo presidente Guglielmo Marconi finanziò la costruzione dei due transatlantici cedendo parte delle azioni della Lloyd a William Beardmore, titolare del cantiere scozzese che ottenne anche un posto nel consiglio di amministrazione della società».
Ma ritorniamo al Conte Verde e alle sue caratteristiche tecniche evidenziate anche nella consulenza che lo stesso Maurizio Eliseo ha redatto per gli avvocati dell'ex Lloyd Triestino impegnati nei due processi contro il ministero dell'Economia e della finanze. Questa consulenza ha pesato molto nelle valutazioni del valore monetario dello scafo affondato settanta anni fa e dei suoi maestosi arredi, fornendo ai giudici una base per definire l'entità del risarcimento.
Il Conte Verde entrò nel 1932 a far parte della flotta del Lloyd Triestino: era lungo 180,5 metri, largo 22,6 e aveva una stazza lorda di 18.765 tonnellate. Due le eliche, 22 mila i cavalli forniti da un apparato motore a vapore con due gruppi turbo riduttori, 20 nodi di velocità massima.
Nella prima parte della sua vita il transatlantico fu impiegato sulla rotta per New York; quando passò dal Lloyd Sabaudo a quello Triestino il Conte Verde collegò Trieste a Bombay, Colombo, Singapore, Hong Kong e Shangai. Il successo fu immediato e i 657 posti di prima e seconda classe furono spesso occupati in gran parte da viaggiatori inglesi. (c.e.)
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