Arriva in città la truffa del finto avvocato
«Pronto, signora? Sono l’avvocato Molinari. Suo figlio ha avuto un incidente, ha investito una persona in motorino che adesso è in ospedale. Lui è trattenuto in caserma, dai carabinieri. Ha bisogno di quattromila euro, mi ha chiesto di chiamarla».
Comincia sempre così la telefonata, e a rispondere è sempre una signora anziana, sopra gli ottanta, che il truffatore chiama per nome. A Gorizia sono già quattro i casi di tentata truffa con questo collaudato metodo: tutti, per fortuna, non andati a buon fine. Poi, c’è il falso tecnico del gas, il falso addetto dell’Inps e via discorrendo. Casi che si moltiplicano anche in una città che pareva immune dai raggiri.
I carabinieri, per tenere alto il livello di attenzione, hanno elaborato un decalogo. «Alcune regole e tanti suggerimenti che possono decisivi», annota il comandante provinciale dei carabinieri Antonino Minutoli. «Il truffatore - spiega l’Arma - per farsi aprire la porta ed introdursi nelle case può presentarsi in diversi modi. Spesso è una persona distinta, elegante e particolarmente gentile. Dice di essere un funzionario delle Poste, di un ente di beneficenza, dell’Inps, o un addetto delle società di erogazione di servizi come luce, acqua, gas, etc. e talvolta un appartenente alle forze dell’ordine. Negli ultimi tempi, anche nelle nostra provincia, si sono verificati alcuni casi di truffa a danni di anziani (soprattutto donne), che sono stati contattati da falsi avvocati, i quali chiedono dei soldi per fare liberare il figlio/nipote trattenuto dai carabinieri o dalla polizia, dicendo che a breve si recherà un suo collega presso l’abitazione per ritirare i soldi. In questi casi non aprire a nessuno e chiamare immediatamente i carabinieri al 112».
Le campagne di sensibilizzazione effettuate su tutto il territorio provinciale, tuttavia hanno dato il loro frutto, poiché, di contro, all’atto delle chiamate dei falsi avvocati alcuni anziani hanno capito che si trattava di un tentativo di truffa ed hanno, con fermezza, interrotto la conversazione.
Ma ecco, in breve, il decalogo: non aprite agli sconosciuti e non fateli entrare in casa; non mandate i bambini ad aprire la porta; comunque, prima di aprire la porta, controllate dallo spioncino; in caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedete che questi vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino di casa; prima di far entrare una persona, accertatevi della sua identità ed eventualmente fatevi mostrare il tesserino di riconoscimento; nel caso in cui abbiate ancora dei sospetti o c’è qualche particolare che non vi convince, telefonate all’ufficio di zona dell’ente e verificate la veridicità dei controlli da effettuare: attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice; tenete a disposizione, accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità.
In generale, per tutelarsi dalle truffe: diffidare sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata; non partecipare a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi o oggetti presentati come pezzi d’arte o d’antiquariato se non siete certi della loro provenienza; non accettare in pagamento assegni bancari da persone sconosciute; non firmare nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi.
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