Blasini: «I copioni stanno altrove»

Avere la memoria corta, in certe situazioni, può rivelarsi un boomerang. Perché se poi la controparte adduce date, testimonianze, eventi, l’accusa mossale contro si sgonfia come un soufflè. Ritorcendosi contro chi l’ha pronunciata. E così, davanti alla critica d’aver “copiato”, Monfalcone - organizzatrice di uno dei Carnevali più belli della Regione -, seconda solo a Muggia per partecipazione alla sfilata, produce le prove che la scagionano incontrovertibilmente. E lo fa con Gian Carlo Blasini, presidente del Consorzio isontino-giuliano delle Pro loco: «Innazitutto il primo esperimento di tendone carnevalesco, nella città dei cantieri, risale al 2000: fu un’iniziativa travagliata, perché il maltempo particolarmente persistente fece naufragare il progetto, nonostante vi fossero i Batisto Coco, un gruppo che sposava salsa e dialetto veneziano in modo scanzonato, e l’orchestra Castellina-Pasi, simile al genere dei Casedei». Ma è nel 2009, quindi otto anni fa, che il tendone in piazza rispunta, «portando anche ospiti di rilievo nazionale, come la velina Nargi, Manera di Zelig, i Dik Dik e poi i nostrani Thc e Zippo con la Cavalchina». «All’epoca c’erano fondi e per più anni si riuscì a garantire la manifestazione - chiarisce Blasini - poi non vi furono più contributi regionali e per qualche anno fu sospesa: ora che sono stati ripristinati abbiamo deciso di riprendere quella che per noi era una valida e collaudata iniziativa, varata addirittura nel 2000, dunque 16 anni fa».
Eppure, il presidente delle associazioni No-Profit di Staranzano, Roberto Battistutta, organizzatore del Carnevale staranzanese qualche giorno fa aveva tuonato contro Monfalcone: «Dove sono le novità? Hanno solamente copiato le manifestazioni più positive degli altri Comuni, come il pattinaggio sul ghiaccio di Ronchi e adesso il "Palatendòn" di Staranzano». Ma, per quanto consta a Blasini, «quell’iniziativa si svolge da sei anni», ergo «se proprio vogliamo dirlo ha copiato qualcun altro». «Che poi - sottolinea - di copiare non si tratta, perché nessuno si è inventato niente: si è solo sfruttata un’opportunità. Come hanno fatto molti altri comuni, da sempre. E da sempre Monfalcone è la capitale del Carnevale: non ha bisogno di copiare perché la Pro Loco ha sempre cercato di portare il meglio che si poteva in città. E questo non è merito né della passata né dell’attuale giunta». «Anche le feste spalmate dal giovedì al martedì una volta si facevano - conclude -: non c’è niente di nuovo. Se poi qualcuno vuole l’esclusiva a tutti i costi mi spiace per lui, ma ognuno ha il diritto di fare il proprio evento. L’importante è che la Bisiacaria possa attrarre persone da fuori. E non ci si dimentichi che esistono anche parecchi veglioni e serate nei locali in quel periodo: forse tutti dovrebbero chiudere baracca per lasciare l’esclusiva a uno solo?». (ti.ca.)
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