Viabilità interrotta e sfollati in piscina durante il Bomba Day a Trieste
La piscina Bianchi punto di raccolta per gli sfollati, predisposti i numeri utili per ricevere assistenza. Attività sospese anche ai moli V e VI

Se un migliaio di residenti di Campo Marzio sarà direttamente coinvolto nell’evacuazione di sabato mattina, il “Bomba Day” riguarderà indirettamente tutta la popolazione triestina. Nel corso delle operazioni di disinnesco del residuato bellico della Seconda guerra mondiale venuto alla luce durante gli scavi al porto nei pressi del Magazzino 57 verrà, infatti, interdetto al traffico un asse di scorrimento importante della città qual è passeggio Sant’Andrea.
Il tratto centrale del collegamento diretto tra le Rive e la Grande Viabilità Triestina rientra nella Zona Rossa e, come in tutto il resto dell’area interessata al provvedimento di evacuazione firmato lunedì pomeriggio dal sindaco Roberto Dipiazza, l’accesso sarà chiuso a partire dalle 6.30 di sabato.
Qui e in tutta la Zona Rossa il divieto di transito per veicoli e pedoni permarrà fino al termine dell’intervento di messa in sicurezza dell’ordigno da 500 libbre in capo agli artificieri del Terzo Reggimento Genio Guastatori di Udine. La Polizia locale, in accordo con la Prefettura e le altre forze dell’ordine, devierà la circolazione su una viabilità alternativa.
I problemi paralleli
Accanto al lato prettamente tecnico legato alla neutralizzazione e distruzione della bomba, il dispositivo di intervento deve, dunque, fare i conti con tutta una serie di altri problemi paralleli.
Per questo in Prefettura nelle settimane che sono seguite al ritrovamento della bomba si sono tenuti diversi tavoli tecnici alla presenza di tutte le componenti coinvolte: Prefettura, Esercito, Marina Militare, Comune, Questura, Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Locale, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto, Croce Rossa, Autorità di Sistema portuale, Asugi, Rfi, Enac, Protezione Civile, gestori di telefonia e delle reti di servizi e associazioni di volontariato.
In questo contesto, per evitare la diffusione di informazioni tra loro contrastanti, come evidenziato dal prefetto Giuseppe Petronzi, tutte le comunicazioni sono state delegate al Comune.
Il supporto ai più fragili
Tra i problemi più urgenti all’ordine del giorno c’è quello dell’esodo delle persone con problemi di mobilità (o non autosufficienti) che hanno bisogno di aiuto per lasciare la propria abitazione.
L’evacuazione dall’area di sicurezza dovrà essere completata entro le 7.45. Chi non avesse un luogo alternativo dove trovare ospitalità o dove trascorrere il tempo in attesa che l’operazione sia conclusa potrà recarsi nella zona di accoglienza che verrà allestita alla piscina “Bruno Bianchi”. Lo spazio di largo Irneri 1 sarà operativo a partire dalle 6.45.
I contatti
Per eventuali e particolari necessità i cittadini in difficoltà (ma non solo loro) possono contattare entro le 18 di venerdì il numero di telefono 040/6757683 (dalle 8.30 alle 12 e dalle 13.30 alle 18) oppure scrivere all’indirizzo email protezionecivile@comune.trieste.it.
Per raggiungere capillarmente tutti i residenti, oltre alle comunicazioni attraverso stampa e canali social, il Comune ha provveduto a contattare gli amministratori degli stabili interessati per informare sulle procedure da seguire, in particolare riguardo l’affissione nei portoni degli edifici coinvolti dell’avviso di evacuazione.
In una nota il Comune sottolinea quindi «il prezioso lavoro che la Polizia Locale sta svolgendo in questa fase, non solo sul fronte operativo, ma anche in termini di organizzazione e coordinamento con tutte le strutture dell’ente, al fine di garantire l’efficace attuazione delle procedure legate alla sicurezza e all’evacuazione».
I divieti
Per tutta la durata delle operazioni di disinnesco – dalle 8 sino al termine della fase di despolettamento – la zona di sicurezza di 468 metri dovrà essere completamente sgombra. Contestualmente alle operazioni di evacuazione, oltre al blocco della circolazione stradale, nell’area sarà disposto anche il blocco della circolazione ferroviaria ed aerea.
Durante la fase di neutralizzazione dell’ordigno sarà in vigore un doppio divieto di sorvolo. Oltre al notam relativo all’operazione di messa in sicurezza della bomba, Enac emetterà un secondo divieto di sorvolo che dalle 11 riguarderà il successivo brillamento del residuato bellico in mare.
Una volta che il Gruppo operativo subacqueo del Comsubin e la Capitaneria di Porto avranno individuato al largo della costa il punto idoneo dove distruggere la bomba d’aereo contenente 120 kg di esplosivo ad alto potenziale, la Direzione Aeroportuale Nord-Est di Venezia emetterà un avviso d’interdizione dello spazio aereo di una semisfera con raggio di 500 metri in orizzontale e 200 metri in verticale dal punto di brillamento.
Durante la prima fase, per evitare interferenze con gli strumenti verrà temporaneamente interrotta l’erogazione dell’energia elettrica sulle linee ad alta tensione nel raggio di 150 metri e su quelle a bassa tensione entro 30 metri dal punto in cui si trova la bomba.
Nella Zona Rossa non rientra, dunque, solo l’aera residenziale di Campo Marzio. Il raggio di 468 metri comprende anche parte del porto, in particolare il molo V e il Molo VI dove tutte le attività dovranno essere sospese sino al termine delle operazioni di disinnesco dell’ordigno.
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