Campi di mais distrutti dai cinghiali

VILLESSE. Non è bastato l’avvio del piano di abbattimento straordinario dei cinghiali avviato dalla Provincia per scongiurare i primi danni alle culture denunciati nella zona della pianura isontina,...

VILLESSE. Non è bastato l’avvio del piano di abbattimento straordinario dei cinghiali avviato dalla Provincia per scongiurare i primi danni alle culture denunciati nella zona della pianura isontina, specificatamente a Villesse.

La Provincia ha pianificato con cura il prelievo di 50 esemplari di cinghiale nel territorio che comprende le riserve di caccia della zona collinare, estesa da Gorizia fino a Farra, Gradisca e Medea, ma evidentemente l’emergenza cinghiale sta diventando tale anche nelle zone limitrofe, ben oltre le propaggini delle colline.

Ne sa qualcosa Roberto Bogar, agricoltore villessino che in questi giorni si è visto “arare” i campi appena seminati a mais posti nella golena del Torre. «Sono vari anni che nei miei campi di mais appena seminati i cinghiali ripuliscono interi filari mangiando il germoglio, ma finora mi ero limitato a riseminare le parti devastate senza chiedere risarcimenti. Quest’anno invece la superficie di coltura deteriorata è talmente elevata che non ho potuto fare a meno di interessare l’ufficio competente della Provincia per la denuncia e verifica del danno che ho subito. Purtroppo ho appurato che l’abbattimento del cinghiale da parte dei cacciatori potrà avvenire solamente a partire dal 15 maggio e che a Villesse è previsto il prelievo di un solo capo, e così anche a Ruda dove detengo altre importanti aree coltivate. Sarebbe opportuno attuare subito il prelievo in deroga anche qui in pianura, perché è molto probabile che la risemina che effettuerò finirà ancora in pancia dei cinghiali!».

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