«Capodistria-Divaccia poco chiara»

Su proposta della giunta guidata da Maria Teresa Bassa Poropat, il consiglio provinciale ha espresso il parere sulla procedura di Valutazione dell’impatto ambientale (Via) transfrontaliera avviata dalla Slovenia sul progetto relativo alla linea ferroviaria Capodistria-Divaccia. Le osservazioni della Provincia, il cui parere non è vincolante, riguardano tre ambiti: acque, Carso e impatti visivi.
Per quanto concerne le acque, “considerato che l’esecuzione dei lavori in Slovenia influenzerà anche il territorio italiano – si legge nel documento approvato ieri - si ritiene necessario che Lubiana fornisca uno specifico studio. In esso – prosegue il testo - si devono evidenziare le problematiche e le azioni che la Slovenia intende adottare per assicurare che, sia in fase di cantiere sia in quelle di esercizio, le acque mantengano le caratteristiche di idoneità alla vita dei pesci e non si verifichi un peggioramento rispetto a quanto riportato nel Piano di tutela delle acque adottato dalla Regione. Che si esegua uno studio – continua il documento - che certifichi l’assenza di contaminazione delle falde derivante dalla realizzazione dell’opera e l’eliminazione dei rischi per il sistema acquifero anche dal punto di vista microbiologico”.
Il consiglio provinciale chiede inoltre che siano forniti “tutti gli elementi progettuali utili a garantire che le acque del Timavo possano continuare a essere utilizzabili per soddisfare il fabbisogno idrico di Trieste”. Sul fronte della protezione del Carso, nel documento approvato ieri, “si ritiene utile siano effettuati gli approfondimenti necessari al fine a ridurre il rischio di compromissione dell’habitat”. Infine, gli impatti visivi. “Si richiede – spiega il documento - si forniscano tutti i dettagli riguardanti il reale impatto paesaggistico, quali un modello di visuale prima e dopo la costruzione, perché altrimenti non si può che esprimere un giudizio negativo su un’opera che si evidenzia da subito essere ad alto impatto paesaggistico. Non riteniamo condivisibili sotto questo aspetto – conclude il testo - le affermazioni in base alle quali il viadotto andrà a dare un’immagine caratteristica e riconoscibile al territorio”. L’assessore provinciale per l’Ambiente, Vittorio Zollia, al termine della seduta ha posto l’accento sugli aspetti paesaggistici e visivi recati dal noto viadotto «che assumerà – ha osservato - un impatto rilevante e visibile dall’intero golfo. Le giustificazioni finora presentate appaiono insufficienti».
u. s.
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