«Cartelle Imu "pazze"? L’errore c’è stato»

Il vicesindaco Veronese ammette il pasticcio del Comune però assolve l’assessore Corigliano. L’opposizione chiede chiarezza

DUINO AURISINA. A gettare acqua sul fuoco, dopo la bufera cartelle-pazze e la presa di distanza di ieri del Partito democratico dall'assessore ai Tributi Lorenzo Corigliano, finito assieme al sindaco Vladimir Kukanja nel mirino del centrodestra che già due giorni fa aveva sollecitato dimissioni immediate, è il numero due del palazzo di Duino Aurisina, il democrat Massimo Veronese.

«Sicuramente ci sono stati dei pesanti disagi, e questo non lo si può negare, io stesso ho ricevuto diverse segnalazioni dai cittadini e lo posso testimoniare – esordisce -. Purtroppo si è trattato di una vicenda molto delicata, perché i disservizi hanno riguardato aspetti intimi delle famiglie, con la richiesta di pagare un qualcosa che non era dovuto, proprio in un frangente di crisi economica diffusa. Non solo: gli sbagli hanno riguardato situazioni già chiarite da tempo, per esempio quelle di abitazioni vendute anni addietro o separazioni di immobili ampiamente certificate, e dunque al residente questi errori hanno disturbato ancor di più».

Insomma, un vero e proprio “mea culpa” da parte dell'esecutivo. Ma, sempre secondo il vicesindaco Veronese, è altrettanto vero che «l'assessore Corigliano, cui si continua a riporre la massima fiducia, s'è trovato a operare in un contesto molto molto difficoltoso», alle prese con «un data-base che a tutti gli effetti risultava un colabrodo»”.

«In Comune avevamo e abbiamo un grosso problema di aggiornamento dei dati tributari, ereditato dalla precedente gestione – prosegue – e proprio per farvi fronte l'assessore aveva deciso di potenziare la struttura conferendo due mesi fa a una ditta la verifica della banca dati. Purtroppo sono rimaste delle gravi incongruenze che, al momento dell'emissione delle cartelle, hanno causato l'attuale situazione: nell'intreccio di dati catastali, anagrafici e di quelli a disposizione dell'ufficio è scaturito un corto circuito, inutile nasconderlo. Ma ciò non è avvenuto per una svista dell'assessore o perché questi non ha seguito il problema, anzi Corigliano ogni volta in giunta ci aggiornava sempre sul tema, mostrando il massimo impegno».

Stando a Veronese il tempo a disposizione per sistemare la banca-dati non è bastato e ci vorranno ancora settimane, se non mesi, per mettere tutto perfettamente a regime. «E comunque dovremo prendere provvedimenti», suggerisce. Fin qui, la ricostruzione degli eventi. Ora la questione politica: in settimana, forse già oggi, la giunta si riunirà e analizzerà l'avvenuto. La squadra dovrebbe fare quadrato sull'assessore. Non si esclude anche una riunione di maggioranza.

Intanto il centrodestra, con Massimo Romita (Pdl) «auspica un'immediata presa di posizione dello stesso sindaco». E presiedendo anche la commissione Trasparenza, il pidiellino reclama per giovedì alle 8.30 la convocazione dell'organismo, pregando «assessore e responsabile dell'ufficio di mettere a disposizione tutti gli elementi per una serena valutazione e conoscenza». Richiesta senz'altro accoglibile per il vicesindaco.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo