Cartelle pazze a Duino, Kukanja non cede: «L’assessore rimane»

«Se Corigliano se ne deve andare allora mi dimetto anch’io». Polemica col segretario Pd Moro: «Prima venga alle riunioni»
Vlado Kukanja, sindaco di Duino Aurisina
Vlado Kukanja, sindaco di Duino Aurisina

DUINO AURISINA. Rompe il silenzio, dopo il caos-cartelle pazze, il sindaco Vladimir Kukanja. E annuncia: «Dalla giunta non si dimette nessuno: se se ne deve andare Corigliano, allora me ne vado pure io». Il primo cittadino blinda dunque la fiducia sull'assessore ai Tributi, così rispondendo picche alla richiesta di dimissioni dell'opposizione e anche alle perplessità del partito di maggioranza che sostiene l'amministrazione, cioè il Pd, al cui segretario Michele Moro anzi non le manda a dire. E spiega, dopo la giunta di lunedì dove s'è analizzato il caso, che la vicenda dell'Imu errata non è così “lineare” come può sembrare, in sostanza ribattendo al centrodestra che causa dei guai sono anche le scelte operate proprio dall'ex giunta. In particolare quella di affidare un servizio a una ditta che ha mantenuto, peraltro legittimamente trattenendola in quanto così stabilito dal contratto, la banca dati dell'ente. Perciò, alla chiusura del rapporto con l'azienda dopo il problema alcuni mesi fa della sparizione di 4.100 plichi Tares (mai più rinvenuti), il Comune si è trovato senza elementi, costretto a ricostruire ex-novo un database. Di qui gli ultimi disagi.

A fronte dei quali l'esecutivo ammette: «Nessuno di noi era sicuro al 100% che le cartelle fossero esatte e infatti nella lettera di accompagnamento agli F24 c'era scritto di controllare i dati. Il caos – esordisce Kukanja – parte da qualche tempo addietro, cioè da quando abbiamo deciso di ristrutturare l'archivio, dopo esserci accorti che c'è una ditta che possiede ogni dato anagrafico e sul patrimonio immobiliare dei cittadini». Per scansare il campo da equivoci su privacy & co. il sindaco chiarisce che al termine dell'utilizzo dei dati la ditta è tenuta a distruggerli. «Per evitare in futuro – ancora Kukanja – di trovarci ostaggio di realtà esterne abbiamo deciso di creare una banca dati che restasse sempre in campo all'ente, nel server municipale. Purtroppo l'avvio del sistema ha comportato disagi e di ciò siamo davvero dispiaciuti».

«Cartelle Imu "pazze"? L’errore c’è stato»

Ma, fa capire il sindaco, diversamente non si poteva fare. Anche perché, come riferito da Corigliano, “sui problemi dello scorso inverno ci sono indagini”. Sull'ormai nota sparizione dei 4.100 plichi, infatti, l'amministrazione aveva prodotto due esposti, uno alla Corte dei conti e uno ai carabinieri di Duino. Gli esiti ancora non sono noti e per quanto ne sa l'ente l'attività investigativa è ancora in essere. Comunque la giunta aveva poi deciso di non avvalersi più della precedente ditta, affidandosi a Insiel. «Dopo aver parlato con alcuni cittadini – riferisce Corigliano – ci è venuto anche il dubbio che non tutti pagassero le somme precise. Tra l'altro se i dati catastali, come appreso ora, sono errati o meglio non aggiornati, com'è possibile che il software precedente risultasse esatto?». Per risolvere alla radice le criticità, dunque, si è deciso di cambiar sistema. «Pagare tutti e pagare meno è l'obiettivo – aggiunge il sindaco -. Non vogliamo essere alla mercé di realtà esterne. L'ex giunta ha fatto una scelta diversa: a nostro avviso, però, questo tipo di situazioni va gestito direttamente dal Comune. Si tratta di dati sensibili». Il nuovo database sarà messo alla prova all'esordio della Tasi, l'invito dell'ente è a verificare le situazioni al catasto. La priorità del Comune è ora di correggere gli errori e potenziare il sistema. Quanto alla politica, Corigliano confessa d'aver pensato a un passo indietro (“Domenica il mio camper era già in moto, ma i colleghi hanno minacciato di bucarmi le ruote pur di trattenermi”, dice).

Subito interviene il sindaco: «L'amarezza ti viene, perché cerchi di fare tutto nel migliore dei modi e invece sei condannato: è la cosa peggiore». Ciò in riferimento anche all'alleato Pd per la frase di Moro: «Non chiedo dimissioni: che l'assessore faccia una valutazione propria. Alleati? Questi personaggi – conclude Kukanja – dovrebbero prima esser presenti alle riunioni di maggioranza e poi giudicare. Corigliano non se ne va o me ne vado io: il camper ha 4 posti».

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