Cassa rurale, i soci sono aumentati del 2,2%

Hanno raggiunto quota 3.311. Nella compagine sociale risultano iscritte anche 152 società, pari al 5%

Crescono i soci della Cassa rurale ed artigiana di Lucinico Farra e Capriva, raggiungendo quota 3.311, con un incremento del 2,2% rispetto all’anno precedente. Le donne sono 1.195 (il 36% del totale) gli uomini invece 1.944 Nella compagine sociale risultano iscritte anche 172 società, pari al 5 per cento del totale.

Questi sono solo alcuni dei dati emersi nell’assemblea ordinaria del Credito cooperativo Cassa rurale ed artigiana di Lucinico Farra e Capriva, ospitata dall’Ugg. Tra illustrazione del bilancio e rinnovo delle cariche, è stato consistente come di consueto l’ordine del giorno, culminato nella consegna dei premi al merito scolastico Monsignor Luigi Faidutti. Nella sua relazione il presidente, Renzo Medeossi, ha evidenziato il buono stato di salute della Cassa nonostante il perdurare della crisi economica che mette a dura prova anche l’attività bancaria. Per quanto concerne i principali aggregati patrimoniali, nell’ambito della raccolta diretta, accresciuta dell’1%, si riscontra un buon aumento della componente a medio lungo termine, segno evidente della fiducia che la clientela continua ad accordare alla Cassa. In relazione alla raccolta indiretta, si nota una diminuzione della preferenza della clientela verso i titoli di stato e le obbligazioni, e un sempre maggior apprezzamento della consulenza erogata dalla Cassa nell’ambito dei prodotti della raccolta gestita (+6.7%). La contrazione della domanda di credito, sia da parte delle imprese, che da parte delle famiglie, in particolare nel settore dei mutui, ha determinato invece una flessione degli impieghi del 4,9%.

Sotto il profilo economico, la minor consistenza degli impieghi unita ad un aumento del costo della raccolta ha determinato una flessione del margine di interesse del 4,9%. Costante, ma su livelli comunque elevati, è la redditività proveniente dalle commissioni attive, che ha beneficiato dello sviluppo nell’utilizzazione dei servizi erogati dalla Cassa avvenuto nel corso degli ultimi anni. Il margine di intermediazione (-3,4%), influenzato negativamente dall’andamento della gestione denaro, vede comunque un’interessante crescita degli utili provenienti dalla negoziazione dei titoli di proprietà. È stata registrata inoltre una contrazione dei costi operativi, pari all’1,4% dovuta in particolare al contenimento di molteplici voci di spesa. L’indice di solidità, il Tier 1, raggiunge il livello del 21,8%, rivelandosi superiore di quasi 5 punti rispetto alla media delle BCC regionali e di 9 rispetto ai principali gruppi bancari. L’utile netto è passato da 957.000 euro a 1.060 euro (+10,8%). (fra.fa.)

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