Come trasformare la crisi in opportunità

Gestire la crisi significa, ciascuno nel suo piccolo, trasformare le risorse che si posseggono in stimoli positivi e costruttivi. C’è però anche un altro modo di affrontarla: crearsi un nuovo scenario, produrre un potenziale agio e non semplicemente gestire un disagio.
E’ questo il senso di “Cambiare si può”, titolo del volume protagonista del decimo appuntamento con “Il Giovedì del libro” in Biblioteca. Non uno slogan, ma un’esperienza, quella dell’autore Loris Commisso: ex operaio, colpito negli affetti più cari dalla prematura scomparsa della madre, ha cambiato vita puntando tutto su se stesso. Ora gestisce un’azienda di comunicazione e leadership che organizza corsi di formazione personale e professionale per prestigiose aziende.
«Quello che dovrebbero fare le aziende in questo momento nel quale non girano i soldi – ha spiegato Commisso – e che la maggior parte di loro non fa, ovvero puntare sulla valorizzazione delle persone, io l’ho fatto su me stesso. E’ questo il primo consiglio che mi sento di dare a chi si trova in difficoltà. Ognuno di noi può valere di più, la differenza la fanno il cuore, la voglia, l’atteggiamento». Le ricette si trovano all’interno del volume, del tutto originale per la metodologia di spiegazione: il fumetto a supporto del contenuto. L’illustrazione è a cura di Emanuele Dri.
«Un’idea nata chiacchierando con un amico. La gente ha bisogno di semplicità e di praticità, e di sorridere. Il primo libro sulla comunicazione fu scritto nel 1934 negli Usa, e dava come prima regola il sorridere». Nello specifico, ecco i concetti base: «Primo, non chiudersi in se stessi, l’errore che feci io tanti anni fa quando gestii male la rabbia frutto degli eventi negativi. Bisogna comunicare, relazionarsi con gli altri, cercare nelle frequentazioni, creandole magari anche dal nulla, la miglior soluzione per se stessi. Poi informarsi, con libri o corsi: al giorno d’oggi è impossibile non essere informati. Informarsi e fare esperienza aiuta a gestire le emozioni, un altro passaggio fondamentale. Infine, verificare i propri progressi e, se va bene, festeggiare il più possibile»
Michele Neri
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