Croazia, il “Ponte” diventa l’ago della bilancia

ZAGABRIA. Un Parlamento frammentato, due coalizioni che si dichiarano contemporaneamente vincitrici e un nuovo partito che si appresta a dettare i tempi nel valzer delle alleanze. All'indomani delle elezioni legislative di domenica, marcate da un'affluenza di circa il 60%, la scena politica croata pare indecifrabile.
Il governo del socialdemocratico Zoran Milanovic (Sdp) è riuscito a limitare i danni, portando a casa 56 seggi con la sua formazione "La Croazia cresce". L'opposizione, riunita attorno all'Unione democratica croata (Hdz) e alla sua "Coalizione patriottica", può invece contare su 59 rappresentanti (di cui tre scelti dagli elettori residenti all'estero).
Per arrivare alla maggioranza assoluta di 76 deputati su un totale di 151, è dunque d'obbligo un sostegno esterno, da cercarsi, soprattutto, tra le fila di Most, il fronte indipendente che ha ottenuto ben 19 rappresentanti. Ma nella composizione del futuro esecutivo, che si tratti di coalizione o di governo di minoranza, conteranno anche i 3 eletti della Dieta democratica istriana (Ids), tradizionalmente vicini al centrosinistra, gli 8 riservati alle minoranze e gli altri 6 seggi riportati dai partiti minori (Živi Zid, Croazia di successo, Milan Bandic 365 e Hdssb). Esclusi invece, tra i big, i Verdi di ORaH e l'ex presidente Josipovic.
L'ago della bilancia rimane il "Ponte", Most, una formazione nata appena tre anni fa per volontà del giovane sindaco di Metkovic, Božo Petrov (36 anni) e diventata ora decisiva all'interno del Sabor, l'assemblea legislativa croata. Nella giornata di ieri, dunque, l'attenzione dei due principali partiti si è concentrata proprio su questa novità elettorale.
Dopo gli appelli al dialogo lanciati da conservatori e progressisti già all'annuncio dei risultati, ieri sono arrivate le prime indiscrezioni, secondo cui Most mirerebbe al posto di premier per Drago Prgomet, il proprio capolista a Zagabria ed ex membro dell'Hdz. Il diretto interessato ha smentito nel pomeriggio, mentre il leader del partito, Božo Petrov, ha assicurato di non aver ancora incontrato né i rappresentanti dell'Hdz, né quelli dell'Sdp. «Qualunque tipo di cooperazione che escluda il loro sostegno alle nostre riforme è per noi inimmaginabile», ha affermato Petrov.
Il fondatore di Most, che ha lungamente discusso ieri con il resto del partito del programma da presentare alle altre formazioni politiche, confida di voler cominciare con «una revisione dell'amministrazione nazionale e locale, dei tagli alla spesa, una riforma fiscale e del sistema giudiziario». «Ho deciso di impegnarmi in politica per fare della Croazia un paese migliore e perché i miei figli non debbano partire come fanno tanti altri», spiega Petrov.
Mentre il suo partito valuta a chi rivolgersi per trovare la maggioranza parlamentare in grado di attuare il programma, al quartier generale dell'Sdp ci si attiva per raggiungere la soglia dei 76 prima dei rivali dell'Hdz. Secondo quanto riportato dalla stampa croata, la Dieta democratica istriana (forte di 3 rappresentanti) e la minoranza serba (con altri 3 eletti) hanno già deciso di sostenere il premier uscente, portando così la coalizione progressista a 62 deputati su 151.
Quanto all'opposizione di destra, malgrado la festa di domenica sera, l'atmosfera tra le file dei conservatori è meno gioiosa. Durante una conferenza stampa, ieri mattina, il segretario internazionale dell'Hdz Miro Kovac ha ammesso che «sono tempi difficili ora in Croazia e non è tempo di festeggiare».
Nonostante la vittoria relativa di domenica, la "coalizione patriottica" si ritrova infatti sullo stesso piano dei socialdemocratici, se non addirittura in leggero svantaggio. Karamarko punta su Drago Prgomet (appunto un ex Hdz) per convincere Most a sostenere il centrodestra, ma il risultato non è garantito. I colloqui bilaterali con Most inizieranno nei prossimi giorni e il leader della destra dovrà giocarsela senza l'aiuto della presidente Grabar-Kitarovic e con il rischio di veder conclusa la propria carriera politica in caso di fallimento.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo