Dalla ballerina al medico Gli “Im-maturi” sognano

GORIZIA. C’è chi vive le sue ultime ore da studentessa, già pronta a disegnare in equilibrio sulle punte il suo presente e il suo futuro da ballerina professionista. Chi, con entusiasmo, si appresta a intraprendere la strada che ha sempre sognato e chi spera un giorno di contribuire con le sue capacità al miglioramento della società. Sarà anche vero, come recitava uno striscione goliardico in via Brass, che i maturandi 2018 sono ancora “Im-maturi”, ma sono davvero tanti i giovani con le idee sul domani ben chiare in testa. Ragazze come Melanie Izzo della 5All del D’Annunzio, ad esempio, che ha affrontato il terzo scritto (il test multidisciplinare) ma che è già anche una ballerina professionista di danza classica, e che nei prossimi mesi si trasferirà in Romania per unirsi a un corpo di ballo importante. «Viaggerò, visiterò tanti Paesi e calcherò i palcoscenici per ballare, questa è e sarà la mia vita – racconta –. Non è stato facile conciliare lo studio con la mia passione e professione, visto che mi alleno ogni giorno e, quando ci sono saggi, ballo anche durante i fine settimana».
La sua compagna di classe Anna Rizzo, invece, immagina un futuro nelle relazioni pubbliche, lei che se la cava piuttosto bene con le lingue straniere (inglese, tedesco e spagnolo) e ama lavorare a contatto con la gente. «Già ora mi sento più leggera e proiettata a una nuova esperienza, dopo aver affrontato le tre prove scritte che più mi preoccupavano – dice –. Gli orali? Non mi spaventano, so di poter fare una buona figura». Non è soddisfattissima della sua terza prova Elisa Durì (5Abs), messa un po’ in difficoltà dalle domande di chimica, ma pronta a rifarsi all’orale presentando una tesina sull’alcolismo. «Riuscirò a collegare elementi di anatomia e di biologia», precisa lei, che poi punta «ad entrare a Medicina, per specializzarmi un giorno in cardiologia o neurologia». Un giorno vestirà il camice anche Ylenia Romanzin (anche lei della 5Abs): «Fin da piccola sogno di fare l’ostetrica – racconta –, e così ho già deciso: studierò a Trieste». Tra i maturandi dell’indirizzo ambientale del D’Annunzio ci sono invece Aldo Bavagnoli e Stefano Zanolla. Il primo parla di una prova «andata meglio del previsto», il secondo avrebbe di gran lunga preferito una domanda di storia al posto di una di quelle proposte dalla commissione. «Amo particolarmente la storia, il medioevo soprattutto – racconta –. Sono però cosciente del fatto che oggi una laurea in questa disciplina non offrirebbe grandi sbocchi professionali. Quindi potrei scegliere di andare subito a lavorare, almeno per un anno, in attesa di chiarirmi le idee». «Io vorrei studiare Biotecnologie – dice invece Aldo –, con l’ambizione di poter fare il ricercatore in Italia, e contribuire a scoprire qualcosa che possa far fare alla società un passo in avanti, nel settore dell’ambiente o in quello sanitario».
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