Delega di Cisint nel mirino, la maggioranza fa scudo dopo la lettera in Prefettura
Lega e civica fanno quadrato attorno all’eurodeputata. E lei: «Attacco meschino». Moretti: «Non ci intimidisce»

Vigorose reazioni dalla Lega (ma non solo) sull’offensiva alla delega alla Sicurezza da parte del centrosinistra, “rea” di aver segnalato il caso che coinvolge l’europarlamentare Anna Cisint alla prefetta Ester Fedullo, alle Autonomie locali della Regione, per il tramite dell’assessore Pierpaolo Roberti, e alla Procura generale della Corte d’appello, ora presieduta da Carlo Maria Zampi.
Insorge il segretario regionale Marco Dreosto: «La sinistra ogni volta che perde un’elezione tenta di ribaltare il risultato coi ricorsi giudiziari. L’attacco contro l’onorevole, legittimamente consigliere delegato nella città che ha ben amministrato ottenendo consensi straordinari, è l’ennesimo esempio di una strategia vecchia, sterile e controproducente: delegittimare a tutti i costi chi ha vinto e governa con stabilità, serietà e coraggio nell’interesse della comunità». Sicché «Cara Anna, vai avanti» , col «sostegno della Lega».
La diretta interessata, intanto, non le manda a dire: «Moretti, il suo partito e la Sinistra mi hanno pubblicamente diffamata e “minacciata” del tutto immotivatamente». I fatti esposti «totalmente infondati» e peraltro scritti «ben guardandosi di rivolgere tali illazioni alla sottoscritta».

«Moretti – prosegue Cisint – abusando e sfruttando, in maniera scomposta e strumentale, il proprio ruolo mi ha accusata pretestuosamente con l’unico intento di screditare la mia persona, la mia dignità e la mia immagine politica». «Non colgo provocazioni – conclude – né tantomeno mi faccio intimidire da questo metodo inquisitorio che denota la pochezza umana e politica del personaggio. Andrò comunque fino in fondo con tutti i mezzi a mia disposizione per mettere fine a questi spregevoli, meschini, vili, infimi e inaccettabili attacchi alla mia persona, al mio ruolo politico e istituzionale».
Il capogruppo dem Diego Moretti apprende in tempo reale dai social queste parole e controreplica: «Le minacce di Cisint non ci spaventano né ci preoccupano. Rispetto a una segnalazione e richiesta di parere come quella di ieri (martedì, ndr) saremmo curiosi di conoscere il reato penale per il quale dovremmo essere accusati. Chissà se mai lo sapremo. Di certo, siamo tranquilli. Di inaccettabile c’è che a una nota molto tecnico-giuridica e assai poco politica Cisint risponda coi soliti toni di chi si sente vittima, un ruolo che non le si addice né pare credibile. Questo però la dice lunga su quale sia il suo concetto di democrazia e rispetto del pensiero altrui. E conferma che con la lettera abbiamo colto nel segno».
Moretti si rivolge anche ai supporter di Cisint, respingendo «lezioni da chi in questi anni non ha fatto che avvelenare i pozzi dei rapporti politici e sociali in città, in un crescendo pericoloso di odio e paura, anche nei cittadini». Quindi «continueremo a dire ciò che pensiamo sempre». E al sindaco Fasan: «Ha davanti solo un’opzione, rinominare Cisint assessore».
Entra in campo Paolo Bearzi, capogruppo comunale della Lega: «L’attacco della sinistra è un’azione contro ogni principio di democrazia e rispetto della volontà degli elettori. È contro la città e segna la volontà di voler escludere dalla vita politica chi in questi nove anni ha guidato la trasformazione e lo sviluppo di Monfalcone. La Lega è orgogliosa dell’impegno e del lavoro che Cisint svolge come amministratore locale e a Bruxelles».
Quindi Luca Fasan, il sindaco: «L’attacco a Cisint è diventato l’obiettivo unico dell’attività politica della sinistra, che così s’illude di ridurre la forza del centrodestra e l’unità e la compattezza della coalizione che amministra la città dal 2016. La violenta azione, vergognosa e ignobile diretta a limitare, condizionare e addirittura proibire la possibilità di agire in Comune da parte di Cisint è la più grave azione antidemocratica posta in essere a Monfalcone contro la volontà dei cittadini e mostra il basso livello raggiunto dai rappresentanti della sinistra. Ancor più grave per le motivazioni, che danno ancora una volta copertura a chi rifiuta di rispettare le nostre leggi e mette a rischio l’incolumità pubblica». E infine l’assessore Paolo Venni, che parla di «un vergognoso tentativo da parte dell’opposizione di imbavagliare e legare le mani», proprio così, «alla consigliera Cisint, delegata dal sindaco Fasan». «Non esiste nessun problema di legittimità – aggiunge Venni –, esiste invece un odio contro la persona, che nasce dalle ripetute sconfitte elettorali di una sinistra che vede in Cisint l’origine della propria débâcle. Il loro demerito è il merito di un sindaco che ha risollevato le sorti di questa città dopo anni di incuria e malgoverno della sinistra».
«Fortunatamente – sottolinea – Cisint ha le spalle larghe: non saranno certamente i colpi di tosse di qualche sparuto gnomo politico a impensierirla, visto che le sue battaglie contro la radicalizzazione mussulmana la costringono a vivere sotto scorta. Tuttavia, non deve passare sottotono, questo atteggiamento suicida della sinistra: i cittadini vanno informati che l’opposizione sta lavorando contro di loro». Pertanto «come lista civica, insieme a tutti i nostri alleati di maggioranza, faremo quadrato contro un’opposizione a cui è rimasta solo la carta della menzogna».—
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