Dipendenti Rai: «Servizio pubblico, bene irrinunciabile»

Assemblea pubblica dei dipendenti Rai, ieri, davanti al palazzo di via Fabio Severo, per il servizio pubblico e contro il ridimensionamento delle sedi regionali. In una nota Slc-Cgil, Fistel-Cisl,...

Assemblea pubblica dei dipendenti Rai, ieri, davanti al palazzo di via Fabio Severo, per il servizio pubblico e contro il ridimensionamento delle sedi regionali. In una nota Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snatr, Libersind Confsal e Usigrai ribadiscono che «il servizio pubblico è un bene comune irrinunciabile. Riformare vuol dire proporre un nuovo futuro. Difendere il servizio pubblico è garantire la democrazia. Conservare è invece ciò che fa il governo, che stringe il cappio del controllo sulla Rai; come e più della vecchia politica. Per questo - prosegue la nota - è pericoloso il decreto che toglie al servizio pubblico 150 milioni di euro, versati dai cittadini per la Rai. Il ricorso annunciato dalle forze sindacali ne dimostrerà l'illegittimità, a fronte delle irresponsabili titubanze dei vertici di viale Mazzini ad agire in giudizio. Ci opporremo a qualsiasi iniziativa della Rai di indebolimento degli asset strategici della presenza capillare sul territorio e di vendita di Raiway, respingendo l'inaccettabile diktat del Governo. Siamo pronti - si legge ancora - a mettere in campo tutte le azioni per difendere Rai e servizio pubblico, fino allo sciopero generale».

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