È Tassinari il nuovo assessore alla Cultura della giunta Cosolini

Ecco il volto inedito della politica culturale triestina. Con qualche ora di ritardo sul previsto il sindaco ha annunciato il nuovo assessore alla Cultura. È Paolo Tassinari, 59 anni, “visual designer” noto a livello nazionale e internazionale, art director della rivista internazionale di architettura “Casabella”, fondatore nel 1985 dello studio di grafica “Tassinari/Vetta”, di cui oggi è socio (dopo la prematura scomparsa di Pierpaolo Vetta) Leonardo Sonnoli, anch’egli triestino, uno dei maggiori designer italiani. Sia Tassinari e sia Sonnoli si sono in questi anni aggiudicati il prestigioso “Compasso d’oro”. Entrambi sono soci dell’Alliance graphique internazionale.
L'annuncio è arrivato ieri sera con un tweet del sindaco Cosolini:
Tassinari, sposato, una figlia, è anche docente all’Università di Trieste e alla Scuola politecnica di design di Milano. Tra le ultime realizzazioni dello studio triestino c’è la nuova segnaletica per il Colosseo restaurato, ma i progetti di questi anni nel campo dell’editoria e della comunicazione visiva hanno avuto sempre committenti di altissimo profilo, dal Museo nazionale del castello di Versailles a Palazzo Grassi, dalla Biennale di Venezia al nuovo Museo archeologico della Calabria, dalla Soprintendenza archeologica di Roma alla Triennale di Milano, aggiungendo a tutto ciò lavori di grafica editoriale per Electa, Skirà, il “New York Times”, la Federico Motta e il “Il Sole 24 Ore”. A Trieste Tassinari (assieme a un gruppo di altri soci) ha realizzato anche il progetto espositivo per la Centrale idrodinamica di Porto Vecchio.
Defilato, riservato, restio ad apparire, Paolo Tassinari ha accettato la certamente innovativa idea del sindaco Cosolini che per la quarta volta (contando l’interim di se stesso) ha dovuto creare un assessore alla Cultura, ruolo non facile, che assomma in sè lo specifico delle competenze ma richiede anche capacità di gestione e manageriali. Tante e vaganti le ipotesi circolate da quest’estate, quando Franco Miracco ha annunciato le dimissioni, sostanzialmente per motivi di salute, e certo non facile la creazione del nuovo “pilota”: un politico di fiducia? Un navigato organizzatore di eventi? La scelta è andata altrove, «Tassinari ha una grande professionalità di tipo culturale esercitata a Trieste ma riconosciuta in Italia e in Europa - commenta Cosolini a dado tratto -, può dare un grande contributo di impulso e di idee soprattutto per quanto ci sta più a cuore, cioé la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e l’internazionalizzazione del profilo culturale di Trieste. Ha dato la sua disponibilità con il solo intento di mettersi in gioco per la città, mi ha assicurato grande impegno - prosegue il sindaco - sia qualitativo che quantitativo, accettando di sacrificare in parte il tempo dedicato alla sua professione». E anche la quantità è diventata ormai sostanziale, visto che ogni volta Cosolini insiste su una presenza attiva e continuativa dell’importante assessore, che finora ha scarsamente ottenuto.
Tra i punti discussi fra il sindaco e il candidato, successore di Miracco, che a propria volta era stato il successore del sindaco e ancor prima di Andrea Mariani, c’è stato anche quello, importante ma difficile, dei contenitori culturali. «Una sfida aperta - sottolinea Cosolini - quella di dare il destino migliore possibile a ogni luogo, in questo momento».
Naturalmente il designer Tassinari non potrà esplicare direttamente azioni di design a beneficio del Comune, per evidente conflitto d’interessi, ma se per rilanciare il patrimonio fosse bene anche inventare una nuova immagine, un logo, un riassunto visivo dei tanti musei oggi un po’ “esuli” rispetto a un centro gravitazionale di forte impatto complessivo, «saranno idee che potrà certamente mettere in campo avendone la competenza».
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