Effetto "Glasgow": stress e disagio sociale accorciano la nostra vita

Perché la città scozzese è stata presa a paradigma di un'aspettativa di vita al di sotto degli standard nazionali 
Calton è un quartiere della prima periferia di Glasgow, in Scozia. Qui, a meno di mezzo miglio da una delle più ricche e sofisticate strade in Europa per lo shopping di grande marche, fino a qualche anno fa l'aspettativa di vita degli uomini era soltanto di 53.9 anni, 18 anni di meno della media del resto della città e 25 anni meno della media nazionale del Regno Unito. Un editoriale del Guardian del 2006 faceva notare come un bambino nato a Calton avesse molto meno vita davanti a sé di uno nato in Iraq (67.5 anni), Iran (70), Corea del Nord (71.3) o nella Striscia di Gaza (70.5). 
 
La periferia di Glasgow è diventata una mecca di studio per scienziati sociali ed epidemiologi. Calton, come altre zone limitrofe, è area di grande povertà e deprivazione. Una volta prosperosa per le sue industrie tessili, è stata progressivamente de-industrializzata a partire dagli anni '50, lasciando dietro a sé un ambiente saturo di alcol, droga, fumo e alimentazione malsana. Una ricerca condotta dal Glasgow Centre for Population Health nel 2010 ha concluso che il profilo di degrado delle periferie di Glasgow, Liverpool e Manchester, tutte tre grandi città che hanno attraversato tre decenni di grande crisi, sono pressoché identiche, ma la probabilità di morire prima di 65 anni è più alta del 30% a Glasgow. La gente muore a causa delle grandi malattie del secolo (infarto, ictus e tumori), ma anche di malattie della disperazione: abuso di droghe, alcool e suicidi. Gli inverni freddi, lo stress, l'ammassamento delle persone in ambienti urbani fatti di grandi caserme di cemento degradate, i cibi poveri ipercalorici, il crimine diffuso sono tutti fattori che impattano sullo stato di salute e portano progressivamente a una morte prematura.
 
Le ultime statistiche sono peraltro incoraggianti: gli interventi di bonifica urbana e le azioni diffuse di recupero sociale stanno progressivamente colmando il gap statistico di Calton con il resto dell'Europa. Ma l'"effetto Glasgow", come ormai viene definito nei libri di epidemiologia medica, rimane un esempio paradigmatico di come alienazione sociale e cattive abitudini alimentari siano determinanti fondamentali della lunghezza della vita.

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