Entrate della Regione in crescita del 9%

Nei primi tre mesi dell’anno 81 milioni di euro in più in cassa rispetto allo stesso periodo del 2015. Il “rebus” dell’Iva
Il palazzo della Regione a Trieste
Il palazzo della Regione a Trieste

TRIESTE. Il dato è solo parzialmente significativo. Per una questione temporale: fotografa infatti solo un quarto dell’anno. Ma anche per motivazioni tecniche: imposte rilevanti come Irap e Ires si versano in parte maggioritaria nel secondo semestre.

Eppure, in sintesi, trattandosi di confronto omogeneo, è comunque confortante: nei primi tre mesi del 2016 la Regione Friuli Venezia Giulia si ritrova in cassa 81 milioni di euro in più dello stesso periodo 2015. Il quadro, frutto del sistema su cui poggia finanziariamente la specialità regionale (secondo il dettato statutario, al Fvg spetta una compartecipazione tributaria sul gettito di Irpef, Ires ed Iva riscosso, a condizione che il versamento di tali imposte avvenga nel territorio regionale), viene reso noto dall’assessorato alle Finanze.

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Da gennaio a marzo le entrate fanno segnare 981,94 milioni di euro contro 900,66 milioni di un anno fa, il +9,02%. Nel dettaglio l’Irpef versata in regione è pari a 420,75 milioni. L’aumento sul primo trimestre 2014 è di 25,24 milioni, +6,38%, che nella misura del 6,09% è riconducibile alle ritenute del reddito da lavoro dipendente. Incremento, questo, dovuto al nuovo sistema di contabilizzazione delle compensazioni.

Mentre la voce scorporata dell’Irpef pensioni, vale a dire la compartecipazione sui redditi pensionistici riscossi fuori dal territorio regionale, è sostanzialmente in linea con il 2014 (da 232,50 a 232,54, +0,01%). Gli uffici fanno inoltre sapere che è peggiorata la performance della compartecipazione all’Ires (da 14,77 milioni a 3,25, -77,98 %), anche in ragione del significativo aumento delle compensazioni. Ed è pure negativa l’evoluzione dell’Irap privata (da 14,98 a 10,69 milioni, -28,.64%).

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In crescita, al contrario, gli altri tributi propri, che segnano complessivamente un incremento di 2,81 milioni, da 100,36 a 103,18. L’addizionale regionale all’Irpef sale del 15,38%, da 26,78 a 30,90 milioni), l’Irap pubblica del 5,09% (da 58,60 a 61,59 milioni).

Un caso a parte è quello dell’Iva. La direzione Finanze, non a caso, è molto precisa su questo tema. A livello contabile l’aumento da un trimestre all’altro è di oltre 64 milioni di euro (da 157,51 a 222,22). Ma, informa la Regione, l’introduzione del meccanismo dello “Split payment”, relativo all’Iva sulle operazioni effettuate nei confronti delle pubbliche amministrazioni, è divenuto operativo solo a decorrere dal mese di aprile 2015; pertanto il gettito della compartecipazione a quell’imposta conseguito nei primi tre mesi del 2016 non risulta confrontabile con quello dell’anno precedente.

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Concretamente, dato che il nuovo sistema implica la scissione del pagamento dell’Iva da parte della pubblica amministrazione, l’ente pubblico è chiamato a versare direttamente al fornitore l’importo della fattura in relazione alla prestazione ricevuta e, in seguito, versa il dovuto all’erario secondo le regole del provvedimento ministeriale. L’incremento della compartecipazione all’Iva del 41,08% è dunque conseguente agli effetti derivanti dall’applicazione dello “Split payment” nei primi tre mesi del 2016.

Riassumendo, e premessa appunto l’inconfrontabilità dei dati relativi all’Iva, i dati dei versamenti delle principali entrate tributarie regionali relativi al primo trimestre dell’anno segnalano un miglioramento del gettito rispetto al 2015 di poco più del 9%.

«Ferma restando la cautela da usare verso dati, fatalmente parziali, come quelli relativi a rilevazioni dei soli primi tre mesi dell’esercizio - commenta l’assessore Francesco Peroni -, ciò che conta è che sia gli incrementi che le flessioni in esame rispondono a fattori già a noi noti, che il bilancio della Regione per l’esercizio 2016 ha tenuto in debito conto. In definitiva, la notizia positiva è che il gettito finora riscosso risulta in linea con i volumi previsti e iscritti a bilancio e che, conseguentemente, certezza e stabilità continuano a caratterizzare i conti della Regione».

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