La petizione del Comitato: «È folle abbattere l’ex ospedale civile di Gorizia»
L’architetto Schnabl: «Questo è un presunto danno erariale». La lista delle perplessità del Comitato e la realizzazione contestata del campus scolastico

«Questo è un danno erariale presunto. Aspettiamo che la Corte dei conti si pronunci, visti i nostri esposti. E lanciamo una petizione perché il problema non è soltanto del nostro Comitato ma dei cittadini. Devono dirci loro se è giusto abbattere una struttura identitaria che fa parte della storia della nostra città».
Il Comitato che si batte contro la demolizione dell’ex ospedale civile di via Vittorio veneto torna a far sentire la sua voce. E, venerdì mattina, ha organizzato una conferenza stampa per illustrare i prossimi passi della battaglia, dando appuntamento alla cittadinanza per venerdì 19 settembre: alle 17.30 nella sala Incontro di San Rocco si svolgerà una riunione che servirà ad illustrare le posizioni del Comitato che vuole il recupero dell’ex Civile e il suo riuso funzionale per Gorizia e per il territorio.

La relazione
All’architetto Romano Schnabl, portavoce del Comitato, è toccato il compito di elencare le perplessità in merito all’operazione: come ben si sa, l’ex ospedale sta per essere demolito per lasciare spazio al nuovo campus scolastico che ospiterà l’istituto tecnico “Galilei-Fermi-Pacassi” e il professionale “Cossar-Da Vinci”.
«È dal 31 gennaio 2024 che si è aperto un ragionamento critico non tanto sul campus in sé, quanto sull’opportunità di demolire l’intero comprensorio ospedaliero – la premessa di Schabl –. Parliamo di un edificio di “sana e robusta costituzione”. E la sua chiusura, guarda caso, è coincisa con l’impoverimento dell’offerta sanitaria goriziana e con il potenziamento di quella monfalconese. Gorizia ha bisogno di un campus che vada a sostituirsi agli edifici esistenti? Ha senso spostare alunni e docenti in una zona marginale della città?».
La Soprintendenza
Poi, il discorso è scivolato sulla dichiarazione della Soprintendenza di insussistenza dell’interesse culturale riguardo all’immobile a Croce di Lorena. «Questo edificio ospedaliero rappresenta una concezione sanitaria avanzata e contestuale al suo tempo. Si ricordi, in proposito, la conservazione dell’ospedale Maggiore di Trieste, edificato nel 1840, tuttora funzionante e testimonianza aggiornata dell’edilizia sanitaria viennese». Ma l’analisi ha riguardato anche (e soprattutto) l’aspetto economico.
Il valore immobiliare
«Demolendo l’ex ospedale si va ad azzerare un valore immobiliare di 12 milioni di euro, senza contare ciò che costeranno la demolizione e la costruzione del campus. È un’operazione palesemente anti-economica».
Il compendio vanta, inoltre, anche 3.800 metri quadrati coperti di area servizi «e la demolizione riguarderà tutti gli edifici, anche le cappelle mortuarie, i padiglioni dei servizi, la chiesetta. C’è da indignarsi. Questo era un comprensorio ospedaliero completo, di valore, accanto all’Ospedale psichiatrico e al Sanatorio. Ora, si vuol cancellare la vocazione sanitaria del compendio».
E qui arriva un’altra richiesta. «Vogliamo si receda da questo intento, confermando la destinazione urbanistica sanitaria. Sarebbe utile la realizzazione di una struttura per gli anziani». E, a questo proposito, Adriana Fasiolo (esponente Pd e segretaria provinciale della Fimmg) ha evidenziato come l’area ex Civile si presterebbe «a un simile progetto vista l’età avanzata dei cittadini».
«Siamo consapevoli – ha fatto eco Schnabl – che l’edificio non è riutilizzabile così come appare oggi, questo è certo. Occorrono investimenti. Ma non è un campus scolastico, a nostro parere, il futuro di un’ex area ospedaliera».
Numeri e dubbi
Dagli altri componenti del Comitato sono emerse perplessità anche relativamente ai lavori di realizzazione (oggi fermi) della palestra dell’Isit di via Puccini. «Ma come? La costruiscono per poi trasferire gli studenti in via Vittorio Veneto? Tutto ciò è folle».
Relativamente ai numeri, secondo il Comitato verranno prodotti 100 mila metri cubi di macerie. «Significa riempire tutto il parco del Municipio per un’altezza che supera il palazzo comunale. Questo per dare un’idea della mole. Parliamo di un ospedale che ha muri perimetrali di oltre 60 centimetri. Non è certamente una struttura rurale, leggera».
Perplessità sono state espresse anche riguardo alla vicinanza alla ciclabile e agli orti di Vrtojba. «E come la mettiamo con le polveri della demolizione? E che fine faranno gli alberi presenti nel parco dell’ex Civile? Presto, Legambiente potrà effettuare un sopralluogo ma è difficile pensare a un futuro per questi vegetali. Tanti interrogativi e, per questo, abbiamo lanciato una petizione su Change.Org».
L’attacco alla Regione
All’incontro era presente anche la consigliera regionale Laura Fasiolo del Pd. Ha colto l’occasione per attaccare la Giunta Fedriga. «Non ha una visione su cosa fare delle scuole. Avevano detto che il Liceo Slataper era ad alto rischio e bisognava trasferirlo nel nuovo campus. Poi, con un giro di balletto, è spuntato l’Isit. Mi pare ci sia tanta improvvisazione. E Gorizia deve svegliarsi».
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