Fallimento Latterie Carsiche Parcheggio di Barcola all’asta

Latterie Carsiche avevano anche un’area adibita a uso misto parcheggio/giardino in una zona interessante del capoluogo: siamo a Barcola, all’angolo tra viale Miramare e via del Boveto, quasi dirimpetto al nuovo parking inaugurato di recente dal sindaco Dipiazza.
Del fallimento dell’azienda lattiero-casearia si occupa il Tribunale di Gorizia, mentre curatore è l’avvocato Nicola Cannone. Il quale attende nel suo studio di via Valdirivo 40 per il mezzogiorno di giovedì 22 novembre offerte d’acquisto relative al parcheggio/giardino barcolano: parte da un prezzo base di 225 mila euro, che è abbassabile del 25% a 168.750 euro. La perizia è stata redatta dal geometra Marco De Carli.
Buste aperte il giorno seguente alle 10.30. Qualora ci sia pluralità di offerte, partirà la gara tra i concorrenti a colpi di 5 mila euro. Ma l’aggiudicazione definitiva dovrà attendere il 7 dicembre, qualora il giorno 3 dello stesso mese giungano all’avvocato Cannone offerte migliorative rispetto alla giornata di venerdì 23 novembre. La vendita del terreno barcolano rientra nelle procedure liquidatorie previste dal fallimento. Ricordiamo che nell’estate dello scorso anno il marchio alimentare triestino, con stabilimento produttivo a Villesse, era stato acquisito dalla friulana Cepparo, con sede a Flaibano, per la cifra di 2,3 milioni di euro.
La nuova proprietà aveva mantenuto in organico 25 addetti su 57. Al fallimento si erano fatti vivi 171 creditori per un totale di 9,4 milioni. Ai 57 lavoratori erano stati riconosciuti 775 mila euro sui circa 2 milioni riguardanti i creditori privilegiati.
Latterie Carsiche erano state fondate a Duino giusto mezzo secolo fa, nel 1968, per iniziativa della famiglia Pelloni, che in seguito aveva ceduto l’attività alla cooperativa Minerva. Si era poi acclarata la crisi aziendale, gestita dal commissario giudiziale Cannone.
Discorso diverso per i negozi Latterie Carsiche, distinti dall’azienda produttrice ma accomunati da un esito non felice: nel settembre 2017 vennero infatti chiusi i punti vendita triestini di via Carducci e di San Giacomo, oltre a quello monfalconese. —
MAGR
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