Ferriera, ecco il piano di risanamento

Il progetto industriale del Gruppo Arvedi per l’area dello stabilimento di Servola è stato presentato ieri, in due incontri, ai capireparto e ai componenti delle Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) – presente la dottoressa Alessia Zeppa, responsabile risorse umane di Siderurgica Triestina – con l’obiettivo di illustrare il programma «che porterà, in una prima fase - rileva una nota di Siderurgica Triestina - al risanamento dell’ambiente e degli impianti e, successivamente, alla realizzazione di un polo logistico e di nuovi impianti produttivi.
Questa prima iniziativa rientra nel percorso informativo voluto dal cavalier Giovanni Arvedi e dai responsabili di Siderurgica Triestina, per avviare un dialogo costante e «trasparente», dentro e fuori lo stabilimento, rispettivamente con i tutti lavoratori, attraverso i loro rappresentanti, e con le associazioni ambientaliste e le organizzazioni rappresentative dei cittadini.
Durante gli incontri di ieri, la dottoressa Alessandra Barocci, responsabile del Gruppo Arvedi per tutti gli aspetti ambientali, illustrando la prima fase (già avviata) di attività, si è soffermata sulla messa in sicurezza del sito e sul risanamento degli impianti, in particolare cokeria, agglomerato, altoforno e macchina a colare.
«Dopo aver analizzato la situazione per quanto riguarda gli inquinanti organici e inorganici – ha affermato la dottoressa Barocci spiegando l’uso dei piezometri posizionati nelle aree a più alta criticità – procederemo con la messa in sicurezza, che prevede il “capping” e la pavimentazione dell’intero sito, e con la rimozione del cumulo storico di rifiuti (circa 21mila tonnellate) e il suo smaltimento in appositi impianti autorizzati. Per quanto riguarda la falda, seguiremo un modello concettuale, che sarà predisposto dal professor Bevilacqua dell’università di Trieste, per la progettazione di una barriera idraulica per le acque di falda».
Dopo aver ricordato le attività di risanamento già effettuate su diversi impianti, che sono già note ai capi reparto e alle Rsu, Alessandra Barocci si è soffermata in particolare sugli interventi in atto sulla cokeria, in base a quanto stabilito dall’Accordo di programma, dalle “Bat” e dalla volontà del Gruppo Arvedi «di raggiungere dei livelli di compatibilità ambientale efficaci - sottolinea ancora la nota di Siderurgica Triestina - con la realizzazione di un progetto innovativo per la captazione anche delle emissioni fuggitive che consentirà di ottenere performance ambientali che andranno ben oltre ai limiti indicati dalla normativa europea (Bat)».
«Il nuovo impianto di aspirazione – ha detto la dottoressa Barocci – è progettato per asservire a captazione, depolverizzazione e filtrazione le diverse aree della cokeria: batterie forni, macchina caricatrice, zona movimentazione e selezione coke, zone sottoprodotti. Per quanto riguarda il Polo logistico sono previsti il risanamento della banchina esistente e la pavimentazione, con raccolta delle acque meteoriche, del retrobanchina.
La terza fase del progetto industriale del Gruppo Arvedi – che oggi, con le aziende del gruppo, produce e trasforma circa 3,5 milioni di tonnellate di prodotti, con un fatturato annuo di 2,2 miliardi e circa 3530 dipendenti – prevederà infine la realizzazione di nuovi impianti per la produzione siderurgica. In particolare, pare di capire, il laminatoio.
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