Festival del cambiamento, una società che si evolve con Gorizia alla guida
A Gorizia il cambiamento non è astrazione, ma costruzione. E si può scrivere con una parola più breve: pace


Il cambiamento è una corrente sotterranea, spesso non lo vediamo. Sta nei dettagli: un nuovo linguaggio, un diverso sguardo, gesti che si fanno prassi. Di colpo scopriamo che nulla è più come prima. La società evolve (o involve, o collassa) come un essere vivente. Ciò che oggi chiamiamo normalità è il frutto di dialettiche già avvenute, solo che non le avevamo intercettate culturalmente. E ogni trasformazione porta con sé una promessa e una perdita.
Una delle immagini a cui sono più affezionato è un cartello stradale giallo, stagliato su un cielo azzurro, che recita: Change Ahead (cambiamento in vista). Lo uso da anni, quel cartello, anche come icona sui social. E mi chiedo: sono davvero pronto, io, al cambiamento? Cosa faccio, per mantenermi aperto di fronte alle discontinuità? A Gorizia l’8 ottobre si parlerà di cambiamenti collettivi e sociopolitici, non personali. Ma tutto comincia sempre da te.
A Gorizia questo assume un significato speciale. Città di confine, segnata da esperienze e appartenenze diverse, vive a fianco di Nova Gorica il ruolo di Capitale europea della cultura 2025 e si accinge a concludere questo percorso, speriamo per avviarne tanti altri. Qui il cambiamento non è astrazione, ma costruzione. E si può scrivere con una parola più breve: pace.
L’edizione speciale del Festival del Cambiamento è dedicata a Gorizia-Città della Pace Giusta; è promossa dalla Camera di Commercio Venezia Giulia con ISN e MedOr Italian Foundation, in collaborazione con la Regione Fvg e col patrocinio di Unioncamere e dell’UniTs. Esperti diplomatici, giornalisti e relatori di rilievo si confronteranno sulle urgenze del nostro tempo. Per cambiare.
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