Fincantieri avvia a Panzano i corsi di italiano per 50 operai: prime due classi

Gli iscritti sono in prevalenza lavoratori bengalesi dell’indotto. Fincantieri: «L’obiettivo è favorire l’inclusività sociale»

Laura Borsani
Un corso interno nello stabilimento di Panzano foto di Katia Bonaventura,
Un corso interno nello stabilimento di Panzano foto di Katia Bonaventura,

L’apprendimento della lingua italiana entra nello stabilimento navale di Monfalcone. I lavoratori dell’appalto hanno ora la possibilità di seguire specifici corsi all’interno del cantiere, dov’è stato predisposto un apposito spazio aziendale. Il progetto, finanziato dalla Fondazione Fincantieri, è partito questa settimana, con l’avvio delle lezioni articolate in 25 incontri bisettimanali, fino al prossimo 28 febbraio 2025.

È un passo, quello intrapreso da Fincantieri, che l’azienda navalmeccanica ha concepito «in termini più ampi e proattivi all’interno di un piano strutturato» nelle implicazioni di «integrazione sociale ed economica dei lavoratori dell’indotto, abbattendo le barriere linguistiche e culturali». Il tutto si riconduce nell’alveo del nuovo Piano industriale 2023- 2027 e alle specifiche linee guida dettate dal nuovo amministratore delegato Pierroberto Folgiero.

In particolare, l’iniziativa rientra nel programma “everyDei”, attraverso il quale, come precisa la stessa Fincantieri, il Gruppo «ha fatto del proprio impegno in termini, e principi, quali la diversità, l’equità e l’inclusione, un pilastro della propria identità». Il progetto aziendale si affianca all’attività di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana proposto da consolidate realtà del territorio, quali la Cgil, il Centro provinciale per l’Istruzione degli Adulti (Cpia) e l’Enfap.

Tornando ai corsi Fincantieri, il percorso formativo consta di 50 ore complessive, e prevede un approccio pratico, basato sulla comunicazione orale per le comunicazioni quotidiane e sulla comprensione delle istruzioni operative, fino alla gestione della documentazione di base, «elementi chiave – rileva Fincantieri – per garantire una piena partecipazione alla vita lavorativa e sociale».

Questa fase di avvio ha così portato alla formazione di due classi nello stabilimento di Panzano per un totale di 50 partecipanti, a fronte di lavoratori a prevalente nazionalità bengalese. Un analogo progetto si sta sviluppando anche nella sede di Sestri Ponente, con una classe di 24 partecipanti.

Le lezioni si svolgono al di fuori dell’orario di lavoro, dalle 17 alle 19. Ai corsi si è giunti attraverso un’azione conoscitiva preliminare tra i lavoratori stranieri, attraverso la diffusione di materiale informativo ad hoc. Una sorta di sondaggio, che ha permesso di raccogliere circa 400 adesioni nei cantieri di Monfalcone e Sestri Levante appunto, con numeri proporzionalmente ben maggiori, evidentemente, proprio a Monfalcone. La formazione delle classi ha seguito l’ordine temporale della presentazione delle adesioni, seguita da un test in aula utile a conoscere il livello iniziale di conoscenza della lingua italiana, per la formazione di classi omogenee.

Fincantieri fa sapere che, proprio in ragione dell’ampia valenza del percorso assunto, vi si abbinano altre iniziative come lo “Sportello Online di mediazione culturale”, ai fini della diffusione e della sensibilizzazione su temi come diritti e doveri della cittadinanza, nonché orientamento e servizi specifici sia a livello nazionale che territoriale.

«Questi progetti - così l’azienda - testimoniano l’approccio con cui Fincantieri declina il programma “everyDei”, volto a creare una cultura aziendale basata sul rispetto e l’inclusività, attraverso progetti ed eventi incentrati su temi come la multiculturalità, la disabilità, l’intergenerazionalità e la parità di genere». Con ciò «coinvolgendo il più possibile anche l’indotto, rafforzando così una rete di collaborazione che arricchisce l’intera filiera. Fincantieri è impegnata a promuovere un ambiente di lavoro in cui ogni forma di diversità possa esprimere il proprio potenziale».—

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